Foto da pexels @rodnae-prod
Parliamo di un tema molto attuale, la progressione miopica ed il suo controllo.
Se vuoi sapere di più sulla miopia, ne avevamo già parlato nella precedente curiosità.
La progressione miopia interessa tutti i giovani miopi: la giusta soluzione ottica non deve solo consentire di vedere bene, ma deve essere progettata per tenere sotto controllo il più possibile la progressione della miopia, per evitare che questa raggiunga negli anni valori eccessivi con potenziali rischi sulla salute oculare!
Scopri di più sulle nuove lenti oftalmiche per il controllo della progressione miopia con le video-curiosità a tema:
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Vi presentiamo le video-curiosità a puntate sul laboratorio di oftalmica!
Con il termine oftalmica ci si riferisce all'occhio e a ciò che lo riguarda. Le lenti per occhiali sono dette appunto lenti oftalmiche.
In queste video-curiosità vi apriamo le porte del nostro laboratorio di oftalmica per mostrarvi i vari processi per la lavorazione ed il montaggio degli occhiali!
Vi abbiamo già mostrato come nasce un occhiale... Non vi ricordate? Nessun problema, potete rivedere la nostra curiosità: Come nasce un occhiale.
Dettaglio della produzione di una dima in cartoncino
Dettaglio della produzione di una dima in cartoncino
Dettaglio dell'incisione del profilo della dima sulla lente in vetro per prevenire le scheggiature
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Foto da Pexels.
Elisabetta vi presenta le video curiosità a puntate sul film lacrimale. Restate connessi, aggiungeremo un nuovo video ogni venerdì, e ricordate: trovate i video anche sui nostri canali social!
Per sapere tutto sull'argomento, di seguito trovate l'articolo completo!
Rossore, bruciore, sensazione di corpo estraneo nell'occhio, eccessiva o scarsa lacrimazione possono essere associati a alterazioni del film lacrimale. Grazie a test mirati e prodotti specifici è possibile ristabilirne il giusto equilibrio.
In questo articolo conosceremo il film lacrimale, le sue funzioni, da cosa può essere alterato e le soluzioni!
Sai già tutto sull'occhio secco? Scopri direttamente cosa possiamo fare per aiutarti!
Il film lacrimale è un fluido protettivo e lubrificante che ricopre l'occhio. Ci permette di chiudere e aprire le palpebre in modo fluido e la sua stabilità è molto importante per il nostro occhio e per la nostra visione.
Con l'aumentare dell'età, il contatto con sostanze irritanti, aria condizionata, fumo, smog e l'uso prolungato di lenti a contatto, il film lacrimale può alterarsi e provocare disturbi nella visione, sensazione di occhio secco, bruciore, rossore, sensazione di corpo estraneo, eccessiva o scarsa lacrimazione.
Il nostro film lacrimale è composto da tre strati: lo strato lipidico, acquoso e mucinico (o mucoso).
Vediamo ora delle funzioni di ogni singolo strato e delle problematiche che possono susseguire in caso di deficit.
Lo strato lipidico è oleoso ed è lo strato più esterno. Viene prodotto dalle ghiandole di Moll, dalle ghiandole del follico pilifiro di Zeiss e dalle ghiandole del Meibomio. Una sua carenza potrebbe significare un malfunzionamento o ostruzione delle ghiandole che lo producono. L'ostruzione delle ghiandole del Meibomio può essere causata da una secrezione molto grassa o per l'uso del make-up. Una loro irritazione può indurre intolleranza alle lenti a contatto.
Le funzioni dello strato lipidico sono:
Lo strato acquoso è lo strato centrale, compone la maggior parte del film lacrimale, quindi è presente in maggiore quantità. Viene prodotto dalla ghiandola lacrimale principale e da quelle accessorie. La sua carenza può provocare secchezza oculare.
Le sue funzioni sono:
Lo strato mucinico è quello più interno, viene prodotto principalmente dalla congiuntiva, un suo deficit potrebbe comportare una difficoltà nel porto delle lenti a contatto e le sue funzioni sono:
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Abbiamo imparato a conoscere il film lacrimale e, come abbiamo visto, possono presentarsi problemi diversi. Con una valutazione accurata attraverso test specifici si potrà mettere in luce la fonte della problematica e quindi ristabilire il corretto equilibrio del film lacrimale grazie a integratori mirati.
Da Ottica Terragni effettuiamo la valutazione optometrica dell'occhio secco: con specifici test, indaghiamo tutti gli strati del film lacrimale: mucinico, acquoso e lipidico. Ogni strato infatti ha caratteristiche specifiche e necessita di indagini accurate. Attraverso questi test differenti cerchiamo la fonte della problematica, per potervi consigliare la soluzione personalizzata per le vostre necessità.
Ricordate: ogni alterazione richiede l'impiego di un integratore specifico! Il fai da te, o integratori non corretti, possono dare una prima sensazione di sollievo ma a lungo termine possono far insorgere problematiche più gravi.
Affidatevi sempre al vostro ottico, optometrista o per tutte le problematiche patologiche al vostro oftalmologo!
La soluzione all'occhio secco è spesso rappresentata dagli integratori lacrimali. Cosa sono esattamente? Sono prodotti, solitamente sotto forma di gocce oculari, che integrano i componenti del film lacrimale che presentano un deficit. Avremo quindi integratori per lo strato mucinico, per l’acquoso ed altri per il lipidico.
Gli integratori per lo strato mucinico sono a base di mucolitici. Queste sostanze sono in grado di fluidificare il muco aiutando la sua disposizione sulla cornea. Ciò li rende perfetti per chi ha problemi in questo strato.
Per lo strato acquoso avremo bisogno di integratori che bilancino il contenuto salino del film lacrimale e che reidratino e umettino l'occhio.
Per lo strato lipidico useremo prodotti ricchi di liposomi, vitamine e amminoacidi. Integrando questo strato si impedirà anche l'evaporazione dello strato acquoso.
Infine, i prodotti migliori contengono sostanze in grado di nutrire l'epitelio corneale, aiutando la ricostruzione dei danni causati dall'occhio secco.
Sono dei colliri? Spesso i prodotti si possono confondere, ma gli integratori lacrimali non sono necessariamente dei farmaci.
Una curiosità: esistono integratori specifici per gli utilizzatori di lenti a contatto morbide, rigide e da ortocheratologia. Non dobbiamo dimenticare infatti che le lenti a contatto possono portare piccole alterazioni al film lacrimale anche se applicate correttamente. Un integratore specifico può aiutarci a portarle bene anche per un lungo periodo.
Foto da Pexels.
Abbiamo parlato del film lacrimale e delle sue possibili alterazioni. Spesso non ci pensiamo, ma una causa frequente di irritazione è l'uso del make-up.
Dobbiamo sapere che a ogni ammiccamento la palpebra distribuisce il film lacrimale: se sul margine palpebrale sono presenti delle particelle, come residui di trucco, queste possono essere trasportate sulla superficie del nostro occhio creando quindi irritazione.
Per questo è consigliabile applicare il trucco solo nella parte esterna dell'occhio e non sui margini palpebrali, oltre ad assicurarsi che il make-up in uso sia di buona qualità.
Inoltre, se si è portatori di lenti a contatto, le impurità possono attaccarsi alle lenti e quindi risultare più pericolose!
Quando non vogliamo rinunciare al trucco sono importanti un'adeguata applicazione e rimozione accompagnata da una corretta igiene, altrimenti microbi o germi possono trovare un buon giaciglio per riprodursi.
Immagine da flickr.com @moda fina bone
Applicazione, test, e controlli periodici sono molto importanti per i portatori di lenti a contatto. Nelle curiosità precedenti vi abbiamo spiegato i vari tipi di #lentiacontatto, l'importanza dell'applicazione, l'igiene. Ora vi spiegheremo cosa accade al vostro film lacrimale e perché talvolta si ha la sensazione di occhio secco, rossore, bruciore.
Dobbiamo sapere che quando si applica una lente a contatto, morbida o rigida (o semirigida), il nostro film lacrimale viene "spezzato" e alterato. Le alterazioni possono provocare secchezza oculare, disidratazione della lente e aumento di depositi sulla lente, sopratutto se associate ad altri agenti scatenanti (aria condizionata, smog, fumo etc.).
La lente a contatto morbida, una volta applicata va ad adagiarsi nello strato acquoso, creando un film pre lente e post lente, mentre le lenti a contatto rigide o semirigide (RGP), si adagiano più in superficie rispetto alle morbide. La lente, restando ricoperta solo da uno strato molto sottile, tenderà a seccare più facilmente. Per restare idratata, assorbirà più acqua dallo strato acquoso, creando quindi un’alterazione degli strati sottostanti, seccando l'occhio.
Consigli:
Durante l'arco della giornata è consigliato l'utilizzo di umettanti specifici, perché:
Vi raccomandiamo sempre di consultare il vostro ottico, optometrista e oftalmologo in caso di problematiche patologiche e di evitare il fai da te spesso dannoso!
Elisabetta
Foto da Pexels.
Vi presentiamo le video curiosità a puntate sulle lenti progressive. Un appuntamento a settimana per scoprire tutto su queste lenti innovative e tecnologiche. Restate connessi, aggiungeremo un nuovo video ogni venerdì, e ricordate: trovate i video anche sui nostri canali social!
Scoprite di più nella precedente curiosità: Lenti multifocali.
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Scopri di più nella precedente curiosità: Antiriflesso.
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Scopriamo insieme in questo breve video l'importanza di una buona applicazione quando si iniziano a portare le lenti a contatto.
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Foto da pexels @juan-salamanca
Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Proteggersi dal sole è importante. Lo sappiamo bene, per questo ci difendiamo con cappelli, creme solari e... occhiali da sole! Non dobbiamo dimenticare che i raggi UV sono dannosi anche per i nostri occhi e dobbiamo difenderli con delle lenti adeguate. Oggi vedremo che anche nei più piccoli questa è una vera necessità.
Proprio come la pelle, i occhi possono subire danni se esposti alla luce UV: l'assorbimento degli UV negli anni può portare a invecchiamento precoce e malattie degli occhi... Vi ricordate? Ne avevamo parlato in una precedente curiosità: "Raggi UV".
Nei bambini, le strutture oculari sono più trasparenti e dunque la radiazione dannosa arriva più facilmente alla retina, la struttura più delicata. Questo, unito al fatto che i bambini passano più tempo all'aria aperta, specialmente in estate, comporta un serio rischio per la salute oculare.
I bambini sono quindi più sensibili ai pericoli del sole!
Il sole fa bene... Ma bisogna proteggersi. Già dai primi anni è importante difendere gli occhi dalla luce UV del sole. È importante utilizzare un occhiale da sole non solo alla moda, ma con lenti certificate e sicure, che blocchino i raggi UV. Attenzione: lenti di scarsa qualità potrebbero casuare dei danni!
Le lenti che proteggono dalla luce blu, spesso chiamate "blu-control" o "blu-block", sono lenti in grado di bloccare una parte della luce blu ad alta energia, che è emessa in grande quantità dagli schermi dei dispositivi elettronici.
Avevamo già parlato di luce blu in un'altra curiosità: Luce Blu.
Quando è troppa, la luce blu può essere dannosa per i ostri occhi, affaticare la vista e alterare il sonno, specialmente per chi passa molto tempo al chiuso in presenza di luce artificiale, o utilizza molto il telefono, tablet o computer.
Generalmente le lenti funzionano in due modi diversi: alcune lenti sono composte di un materiale che è in grado di assorbire la luce blu, bloccandone il passaggio. Altre lenti sono trattate con un particolare antiriflesso che riflette la luce blu, anche in questo caso lasciando passare solo la luce necessaria.
Questi tipi di lenti possono essere indicate sia per chi cerca la migliore tecnologia sia per chi, come i più giovani, hanno più necessità di protezione e sono esposti per tempi maggiori alla luminosità dei dispositivi digitali.
Proprio così: esistono anche apposite lenti a contatto che, oltre a proteggere dai dannosi raggi UV, sono composte di uno speciale materiale in grado di difenderci dalla luce blu! Perfette per chi vive costantemente a contatto con la luce artificiale ma non vuole rinunciare alla praticità delle lenti a contatto!
Foto da Pixabay @Gedesby1989.
Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Chi utilizza lenti a contatto morbide non usa e getta sicuramente ha familiarità con il liquido di pulizia e conservazione. Queste lenti infatti possono essere utilizzate più giorni, ma per una corretta igiene richiedono una pulizia accurata ad ogni utilizzo.
Esistono diversi liquidi, quasi sempre come "soluzione unica" che comprende un disinfettante ed un conservante. Esistono anche soluzioni al perossido utili per una maggiore igiene: chiedi al tuo optoemtrista.
Qualunque sia la soluzione scelta insieme al proprio optoemtrista, oggi ricordiamo una regola importante per queste lenti: cambiare sempre il liquido ad ogni utilizzo!
Ogni volta che indossiamo le lenti è fondamentale svuotare il contenitore dal liquido rimasto e lasciarlo asciugare. Quando riporremo le lenti a fine utilizzo, versare del nuovo liquido nel portalenti.
Anche il portalenti va cambiato con regolarità: ogni confezione di liquido ne contiene uno nuovo!
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Foto da Pexels @steve.
Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Oggi parliamo di una regola fondamentale per l'uso delle lenti a contatto:
non utilizzare mai l'acqua per pulire o maneggiare le lenti a contatto!
L'acqua, anche se potabile, contiene microorganismi che verrebbero assorbiti dalla lente e tenuti a contatto con l'occhio, con il rischio di danni gravi e irreversibili... Come fare quindi?
Bastano questi semplici accorgimenti per non rischiare...
Quindi ricordate: lenti a contatto, mai con l'acqua!
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Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Le lenti a contatto giornaliere rappresentano la soluzione di utilizzo senza compromessi per una igiene ottimale: ogni giorno una lente nuova per i nostri occhi. Attenzione però, il nome può trarre in inganno... Giornaliere significa usa e getta! Anche se la si utilizza per poche ore, la lente va gettata quando rimossa.
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Foto da Pexels @burst.
Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Quando si utilizzano le lenti a contatto, alcune semplici regole di igiene sono fondamentali. La prima tra tutte: lavarsi e asciugarsi sempre bene le mani prima di toccare gli occhi o le lenti.
La corretta igiene delle mani è indispensabile per un utilizzo delle lenti a contatto in tutta sicurezza!
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Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Come appoggiare gli occhiali
Per la fretta può capitare di appoggiare gli occhiali dalla parte delle lenti, rischiando così di rigarle... Mettili sempre nel verso corretto.
Inoltre fai attenzione: l'antiriflesso o la specchiatura possono danneggiarsi!
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Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Non mettere gli occhiali in testa
Non mettere gli occhiali in testa!
Anche se può sembrarti pratico e alla moda metterti gli occhiali in testa, può graffiare le lenti e allargare la montatura... Rispetta il tuo occhiale!
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Guardate i quattro riquadri: i due in alto mostrano una lente nel verso corretto, al contrario dei due in basso.
Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Come riconoscere il verso di una lente a contatto
Forse non tutti sanno che le lenti a contatto morbide hanno un verso giusto ed uno sbagliato... È importante saperli distinguere!
Controlla i bordi della lente: appoggia la lente al polpastrello. Se ha una forma regolare, con i bordi sollevati a formare una specie di U è il verso corretto. Se invece è al contrario i bordi tenderanno a piegarsi verso l'esterno...
Puoi anche pizzicarla con le dita: se mantiene una forma chiusa è giusta, mentre se i bordi si ripiegano all'esterno è il verso sbagliato!
Ora sai come riconoscere il giusto verso delle lenti a contatto morbide...
Ricorda di lavare sempre le mani prima di toccare le lenti e di seguire tutte le indicazioni del tuo optometrista!
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Pulisci sempre l'occhiale con un panno morbido, ricordandoti di lavare prima le lenti.
Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Pulizia degli occhiali
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Abbiamo già parlato dei raggi UV e delle caratteristiche dei materiali delle lenti oftalmiche. Sappiamo quindi che i raggi UV sono una forma dannosa ad alta energia di luce e che le lenti oftalmiche non sono tutte uguali.
Uno dei fattori che può differenziare una lente dall'altra è la qualità della loro trasparenza alla luce visibile e agli UV. La trasparenza ci dice quanta luce le attraversa: una buona lente è trasparente nel visibile ma dovrebbe bloccare tutti i pericolosi raggi UV.
Non tutti i materiali con i quali vengono prodotte le lenti oftalmiche però sono in grado di bloccare gli UV. Alcuni materiali li lasciano passare, permettendo a questa luce ad alta energia di colpire gli occhi, causando potenzialmente danni sia alla pelle sia ai delicati tessuti oculari.
Nella foto qui sopra possiamo vedere come due lenti si comportino in modo diverso nei confronti della luce UV: una lente consente il passaggio di questa radiazione che riesce così a colorare la lente fotocromatica sottostante (la lente fotocromatica si colora se colpita da raggi UV), mentre una seconda lente blocca completamente questa radiazione dannosa, mantenendo la fotocromatica perfettamente trasparente.
Di seguito possiamo vedere un breve video che ci mostra in diretta questo interessante effetto:
Chiedi sempre al tuo optometrista di fiducia!
La luce si propaga nello spazio come onda elettromagnetica: significa che è caratterizzata dall'oscillazione dei campi elettrico e magnetico. Se l'oscillazione dei campi non avviene in direzioni casuali ma si presenta sempre sullo stesso piano possiamo parlare di luce polarizzata linearmente.
Cosa comporta in pratica?
Quando la luce viene riflessa, ad esempio dalla superficie dell'acqua o dell'asfalto, avviene sempre un fenomeno di polarizzazione anche se parziale. La luce riflessa è quindi sempre polarizzata. Questi raggi riflessi sono quelli più fastidiosi per la visione: abbagliano senza apportare informazioni utili sull'ambiente.
Costruendo delle particolari lenti che assorbano questi raggi di luce polarizzata, possiamo ottenere il grande vantaggio di bloccare selettivamente solo i fastidiosi raggi riflessi. I filtri polarizzanti per occhiali fermano i raggi riflessi, garantendo una miglior visione senza alterare la percezione dei colori e senza risultare troppo scure.
Per ottenere delle lenti prottettive da sole complete occorre un ultimo passaggio. Al filtro polarizzante occorre abbinare una lente ottica colorata per garantire la corretta protezione dall'abbagliamento della luce ambientale. Queste lenti possono avere diverse colorazioni e trattamenti per rispondere alle esigenze del portatore: lenti da guida, da sportm da tempo libero o fashion, la polarizzazione garantisce semrpe una qualità di visione superiore, risultando in un occhiale da sole protettivo e versatile.
Immagine risultante di una topografia corneale.
La topografia è un esame strumentale che consente di ottenere una mappa della superficie esterna dell'occhio, la cornea. La cornea è un tessuto trasparente che, grazie alla particolare conformazione, permette il passaggio della luce e parte della sua focalizzazione.
Dettaglio del topografo corneale con i dischi di Placido.
Il topografo proietta sull'occhio una speciale immagine composta da cerchi concentrici bianchi e neri, chiamata disco di Placido, e ne osserva la riflessione. Dallo studio accurato dell'immagine riflessa lo strumento è in grado di calcolare la curvatura della cornea in ogni suo punto.
Questi dati vengono infine resi in una immagine di facile interpretazione, nella quale una apposita scala di colori indica le diverse curvature, proprio come in una mappa della superficie terrestre. Per convenzione, con il blu si indicano le zone più piatte della cornea, crescendo via via al verde e al rosso, con il quale troviamo le zone di curvatura maggiore.
La cornea non è una sfera perfetta, ma presenta zone a diversa curvatura, partendo dal centro dove è più curva fino alla periferia dove è più piatta. La presenza di vizi di refrazione come ad esempio l'astigmatismo o di patologie come il cheratocono possono alterare le zone di curvatura fisiologica. Per questo la topografia è un esame indispensabile sia nell'applicazione di lenti a contatto speciali, come ad esempio le lenti per cheratocono o le lenti per ortocheratologia, sia nella diagnosi medica delle patologie.
La topografia potrà quindi esservi prescritta dal vostro medico di fiducia per monitorare lo stato di salute dell'occhio, ma vi verrà effettuata anche dal vostro optometrista nell'ambito della corretta gestione dell'applicazione di lenti a contatto. Ricordiamo che l'ottico e l'optometrista non si occupano di diagnosi.
Foto da Pexels @ Luis Quintero.
Gli smartphone, il computer, la guida, il lavoro, gli hobby... Le nostre attività quotidiane richiedono una visione precisa e dinamica ed il nostro sistema visivo è sottoposto a notevole affaticamento e stress accomodativo. Con il passare degli anni e l'insorgere della presbiopia (vi ricordate? Ne abbiamo parlato in una precedente curiosità) i nostri occhi non sono più in grado di focalizzare bene gli oggetti più vicini. Questo può avvenire anche per attività particolari o per difficoltà nella visione binoculare. Come fare?
Per risolvere questo problema e garantirci una visione dinamica esistono le lenti multifocali o progressive.
Proviamo a fare un po' di ordine...
"Multifocali" indica lenti con più fuochi, ossia più poteri correttivi differenti.
"Progressive", perchè il passaggio tra i vari fuochi non avviene con un salto ma gradualmente, progressivamente.
Possiamo considerarle l'evoluzioni delle "bifocali", le classiche lenti con la lunetta, le quali avevano due fuochi (da qui il termine bi-focali) con un passaggio non graduale tra loro.
Con i termini multifocali o progressive si descrivono quindi le stesse lenti: quelle che ci consentono con un'unica soluzione ottica una visione nitida, confortevole e dinamica di oggetti posti a diverse distanze da noi.
Le lenti multifocali nascono per consentirci di vedere bene da lontano e da vicino. Ma come funzionano? Se pensiamo a come guardiamo attraverso un occhiale, ci renderemo conto che sfruttiamo in modo differente le varie zone delle lenti: quando guardiamo lontano tendiamo a usare la parte alta dell'occhiale, mentre per leggere usiamo la parte più bassa. Basta pensare a un esempio tipico: la guida. Per guardare la strada guardiamo dritti davanti a noi, mentre per il cruscotto abbasseremo lo sguardo. La sfida è quindi creare delle lenti che varino gradualmente il loro potere dalla parte alta, dove verrà centrato il potere necessario per lontano, alla parte bassa, dove troveremo il potere per la lettura.
Immagine che mostra lo schema di progressione di una multifocale con zone ottiche molto ampie e simmetriche.
Immagine che mostra lo schema di progressione di una multifocale con zone ottiche mediamente ampie e simmetriche.
Immagine che mostra lo schema di progressione di una multifocale, con zone ottiche non simmetriche tra i due occhi.
Per ottenere l'effetto voluto le due superfici della lente sono progettate e prodotte in modo da variare gradualmente il potere correttivo della stessa.
Sembra semplice? Purtroppo la presenza simultanea di vari poteri correttivi porta la lente ad avere delle zone di aberrazione, termine che indica delle parti della lente con poteri non voluti, che non ci consentono una visione adeguata. Se guardiamo la foto con lo schema colorato delle lenti qui sopra, possiamo vedere una zona rosa che dalla parte più alta si stringe e scende verso il basso della lente. La zona rosa indica la parte della lente dove troviamo il potere necessario per una corretta visione. Le zone laterali, con colori via via più diversi rappresentano le zone di aberrazione.
Queste parti della lente non ci consentono una buona visione. Attenzione: a parità di potere può esserci molta differenza di qualità tra una lente e un'altra! Perchè una lente sia confortevole infatti le zone di aberrazione devono essere il più limitate, periferiche e simmetriche possibile, sia per lontano sia per vicino. Tutto questo non è cosa semplice specialmente se le correzioni necessarie nei due occhi sono differenti.
Le lenti multifocali non esistono solo nella versione più comune, quella che ci consente di vedere da lontano e da vicino. Esistono infatti anche in alcune varianti specifiche, quali ad esempio le lenti per ufficio o le lenti a "supporto accomodativo". Di queste lenti speciali parleremo in una curiosità a loro dedicata, in futuro: state connessi!
Abbiamo imparato che le lenti multifocali sono una soluzione ottimale per la vita di tutti i giorni, e ci permettono di vedere nitidamente a tutte le distanze, ma anche che sono lenti più tecniche e complesse, che richiedono una qualità ottica e di produzione superiore. Infine, è importante anche una prescrizione attenta e dedicata alla soluzione ottica: rivolgiti al tuo optometrista di fiducia!
Immagine da pexels.com @maumascaro
Le lenti oftalmiche rappresentano un ausilio importante per una corretta visione. Per consentire la giusta qualità visiva, i materiali utilizzati in ottica devono garantire buone caratteristiche di uniformità, trasparenza, dispersione e indice di rifrazione.
I materiali delle lenti oftalmiche si distinguono fondamentalmente in due grandi categorie: minerale e organico. Le lenti possono infatti essere prodotte in vetro, un solido derivato dal Silicio di uso molto comune, ma di qualità ottica superiore, o in materiali organici, composti cioè da polimeri a base di Carbonio e altri elementi di diversa natura.
Sia per i vetri sia per i materiali organici vengono prodotte alcune varianti che ne ottimizzano diversi aspetti tecnici, per venire incontro alle necessità generate dai diversi poteri da correggere.
Per quanto riguarda le lenti in vetro, al materiale di base vengono aggiunti metalli come il titanio o il lantanio, per rendere il materiale più "pesante" e aumentarne l'indice di rifrazione.
Allo stesso modo per le lenti organiche, ma con variazioni di materiale tipici di ogni ditta e non sempre resi noti, vengono prodotti materiali finiti di diversi indici.
Abbiamo parlato di indice di rifrazione: questo parametro indica la capacità del materiale di rallentare e deviare la luce che lo attraversa. Più l'indice è alto più la lente potrà essere sottile a parità di potere. Nelle lenti oftalmiche gli indici vanno da un minimo di 1.5 ad un massimo di 1.76 per quanto riguarda l'organico e 1.9 per quanto riguarda il vetro.
Una lente 1.76 sarà quindi più sottile e leggera di una 1.5.
Al variare dell'indice di rifrazione cambiano però anche gli altri parametri di assorbimento e dispersione, che definiscono la trasparenza. Pensiamo al vetro: per aumentarne l'indice occorre inserire nel materiale un metallo, che renderà il vetro più rifrangente aumentandone l'indice di rifrazione, ma anche più dispersivo e meno trasparente. Allo stesso modo anche se con diversi materiali avviene per i materiali organici: non è possibile aumentare l'indice di rifrazione senza agire anche sulle altre caratteristiche del materiale.
L'obbiettivo della costante ricerca delle aziende produttrici e dei ricercatori è dunque trovare l'equilibrio migliore tra questi parametri, per produrre materiali ad alto indice ma con una trasparenza ed una dispersione ottimali.
Immagine da pixabay.com @wingsofcompassion
La trasparenza è la capacità del materiale di lasciarsi attraversare dalla luce, senza assorbirla o rifletterla. Un buon materiale deve consentire il passaggio di tutta la luce visibile, e trattenere invece la luce non visibile e dannosa, come i raggi UV. I materiali recenti, viste le nuove tecnologie di illuminazione e i dispositivi digitali sempre più presenti, sono stati rivisti per poter bloccare non solo gli UV ma parte della luce blu, visibile ma dannosa se presente in eccessiva quantità. Quanta luce blu bloccare è una domanda ancora in divenire vista la veloce evoluzione tecnologica. Certo è che i moderni led a basso consumo hanno una forte emissione nel blu (luce ad alta energia), richiedendo quindi accortezze particolari.
I parametri che influenzano la trasparenza sono l'assorbimento e la riflessione. Il primo è un parametro tipico del materiale, e dipende da come questo viene prodotto. La riflessione può essere controllata con i trattamenti di superficie: un buon antiriflesso limita la riflessione indesiderata, agendo direttamente sulla trasparenza finale della lente, ottimizzandone la qualità ottica. Per questo il trattamento antiriflesso è una componente fondamentale della lente oftalmica, da considerare come parte integrante dello stesso materiale.
Infine, un ultimo parametro importante è la dispersione. Questo parametro, meno apprezzabile direttamente a differenza di spessore e trasparenza, indica quanto la luce bianca che attraversa la lente viene scomposta nelle sue diverse componenti, quindi i diversi colori.
Questo dato deve mantenersi su parametri adeguati alla qualità richiesta dal settore dell'ottica, poichè anche se non è facile percepirlo ad occhio nudo, è un dato importante per una corretta visione.
Le lenti oftalmiche sono il frutto di costanti ricerche tecnologiche, che puntano a produrre materiali per lenti sottili, trasparenti e dalla qualità ottica superiore.
In base alle necessità, si possono scegliere materiali ad alto o basso indice, per ottimizzare lo spessore e la leggerezza, senza perdere qualità di visione.
Immagine da flickr.com @Oll Raqwe
L'ortocheratologia è una tecnica non chirurgica, affermata e sicura, che consente di correggere un difetto visivo tramite l'uso programmato di specifiche lenti a contatto.
Queste lenti solitamente vengono indossate di notte e rimosse al risveglio, permettendo una visione nitida a occhio nudo durante tutta la giornata.
La particolare geometria di queste lenti a contatto modella in modo controllato la superficie esterna della cornea al fine di correggere il difetto visivo e consente di affrontare la giornata senza l'uso di occhiali o lenti a contatto.
Dopo la prima notte di uso si ottiene circa un 50% della riduzione del difetto, arrivando generalmente al 100% nei gironi successivi.
L'ortocheratologia è utilizzata per la compensazione di miopia lieve e moderata, ipermetropia, astigmatismo e, in casi selezionati, di presbiopia. L'entit&eagrave; del difetto visivo correggibile deve essere valutata dall'optometrista in base alle caratteristiche oculari della persona e ai progressi scientifici e tecnologici.
Esistono delle controindicazioni che devono essere valutate attentamente dall'optometrista e dal medico oculista durante le consulenze preliminari.
Il trattamento è completamente reversibile.
è sufficiente smettere di portare le lenti durante la notte per tornare alla situazione di partenza in un periodo che va da qualche giorno a qualche settimana, in funzione delle proprie caratteristiche corneali.
È stato ampiamente dimostrato che l'ortocheratologia rappresenta, attualmente, la tecnica non farmacologica più efficace per rallentare l'aumento della miopia giovanile non patologica.
L'ortocheratologia è una tecnica specialistica che necessita di elevata preparazione ed esperienza da parte dell'applicatore al fine di garantire i massimi livelli di efficacia e sicurezza.. Il referente ideale è l'optometrista specializzato in lenti a contatto che collabori con il medico oculista.
Numerosi studi scientifici peer review, uniti a numerose evidenze cliniche, confermano l'efficacia e la sicurezza dell'ortocheratologia nel breve e nel lungo periodo.
È stato, inoltre, dimostrato che i migliori livelli di sicurezza si ottengono rispettando le indicazioni di manutenzione e i controlli programmati con l'optometrista e con il medico oculista.
Le definizioni presentate sono prese da ALOeO, Associazione Laureati in Ottica e Optometria e da Eurok, European Academy of Orthokeratology and Myopia Control. Fidati solo di professionisti che espongono il logo ALOeO, a garanzia di una corretta formazione ed un costante aggiornamento!
È bene recarsi periodicamente dall'optometrista per controlli visivi e da figure come il medico oculista per valutare la propria salute oculare.
Immagine da flickr.com @Gregorio Parvus
Le nostre attività quotidiane richiedono una visione molto dinamica: il lavoro, lo sport e i nostri hobby impongono ormai una costante alternanza di visione lontana e ravvicinata. Anche per chi non lavora in ufficio la moderna tecnologia ci porta a focalizzare molto spesso da vicino.
Cosa fare quando la visione da vicino inizia ad essere sfocata ma non vogliamo rinunciare alla praticità di non indossare l’occhiale? La risposta sono le lenti a contatto multifocali!
Di lenti a contatto abbiamo già parlato in una precedente curiosità. Sono dispositivi ottici che si indossano direttamente a contatto con l'occhio, consentendo una visione naturale e confortevole. Le lenti a contatto multifocali nascono per consentire una corretta visione a tutte le distanze con un'unica applicazione. Sono delle particolari lenti che contengono tutti i poteri necessari ad una visione nitida da lontano e da vicino.
Le lenti a contatto multifocali vengono prodotte con alcune variazioni di potere, solitamente concentriche, che modificano il potere della lente tra quello necessario da lontano e quello da vicino. In questo modo, una volta indossate, l'occhio ha a disposizione tutto il necessario per vedere in modo nitido alle varie distanze.
Nelle lenti da occhiali i poteri diversi sono posizionati nei vari punti della lente che noi useremo per le varie distanze (di questo parleremo sicurametne in una prossima curiosità... Quindi restate connessi!). Questo consente di trovare sempre il punto giusto per una visione ottimale, ma solo per specifiche direzioni di sguardo.
Le lenti a contatto non possono offrire questa soluzione perchè... si muovono insieme all'occhio! Ecco perchè vengono prodotte con tutti i poteri necessari simultaneamente presenti nelle varie zone della lente.
Questo porta al grande vantaggio di vedere bene a tutte le distanze per qualunque direzione di sguardo! Per fare questo però è necessario trovare la lente giusta per ogni portatore, ed "imparare" ad utilizzarla nel modo corretto, abituandosi a questa particolare situazione visiva.
Sì, o meglio: teoricamente sì!
Le lenti a contatto multifocali esistono ormai in tanti materiali e tipologie di porto, sia per chi vuole farne un uso saltuario, magari per la domenica o per le ferie, sia per chi vuole usarle quotidianamente.
Esistono lenti giornaliere usa e getta o mensili, in materiali indicati anche ad un porto prolungato.
Esistono lenti per quasi tutte le condizioni visive, per miopia e ipermetropia, ed anche per astigmatismo!
Le lenti a contatto multifocali, se provate senza una adeguata applicazione, oltre a comportare un rischio per la salute dell'occhio, difficilmente consentiranno una visione nitida e confortevole. Per quanto spiegato in precedenza, le lenti vanno provate con un professinoista al fine di verificarne la corretta calzata nell'occhio e per trovare la giusta correzione: non basta la prescrizione degli occhiali!
Le lenti a contatto offrono una visione confortevole e naturale, anche quando i nostri occhi iniziano a faticare nella visione da vicino. Affidati sempre ad un professionista per trovare la lente giusta per te e verifica periodicamente la salute dell'occhio con valutazioni optometriche e oculistiche.
Per qualunque dubbio... Chiedi al tuo optometrista!
Immagine da flickr.com @moda fina bone
Le lenti a contatto sono una soluzione pratica e discreta per i problemi visivi. In uso ormai da diversi anni, le lenti a contatto moderne sono morbide, confortevoli e comode da indossare.
Le lenti a contatto sono dei dispositivi ottici che si indossano direttamente a contatto con l'occhio nella sua porzione più esterna, la cornea. Possono coprire parzialmente o completamente la cornea, in base al tipo di lente usata.
La loro particolare forma consente, una volta in posizione, di correggere il difetto visivo garantendo una visione nitida ed una superiore naturalezza di visione rispetto all'occhiale.
Esistono diverse tipologe di lenti a contatto, differenziabili per forma, materiale, metodo di correzione, durata...
Le lenti più comuni sono morbide, composte quindi da un materiale flessibile, che si adegua bene all'occhio e risulta confortevole da subito. Queste lenti possono essere giornaliere (usa e getta) o di durata variabile, dalla settimana al mese. Le lenti di durata superiore al giorno possono essere conservate in appositi liquidi che le puliscono e le conservano. Le lenti descritte si chiamano comunemente "disposable", che significa che si trovano già pronte in commercio, e possono correggere la maggior parte dei difetti visivi come miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia.
Non bisogna dimenticare però che le lenti a contatto, anche quelle disposable, sono dispositivi medici invasivi di classe IIa (dispositivi a rischio medio). Per questo non bisogna farsi ingannare dalla facile reperibilità: le lenti a contatto devono essere applicate e verificate da un professionista!
Abbiamo parlato di lenti morbide. Queste possono essere composte da materiali diversi.
Alcune lenti sono composte prevalentemente da un materiale contenente molta acqua chiamato hidrogel. Oltre a questo hidrogel, nelle lenti di nuova generazione viene inserito un materiale a base di silicone, che consente un maggior passaggio di ossigeno per lasciare respirare l'occhio, consentendo così al portatore un uso più prolungato nella giornata. Oltre al silicone, possono essere inseriti materiali biocompatibili come l'acido ialuronico.
Una famiglia completamente diversa è quella delle lenti dure. Come dice il nome, i materiale che le compone non è morbido ma rigido. Queste lenti vengono spesso chiamate semirigide, ma il loro nome tecnico è RGP. Solitamente di dimensione più ridotta rispetto alle morbide, la loro forma deve essere realizzata su misura per l'occhio, o provata con maggior attenzione affinchè la loro forma sia compatibile con quella dell'occhio.
Le lenti RGP vengono attualmente utilizzate solo per condizioni particolari, come cheratocono o altre condizioni che richiedano una specifica lente su misura.
In condizioni particolari, la qualità visiva ottenibile con queste lenti è superiore alle morbide ed all'occhiale.
Unendo lenti morbile e rigide, vengono realizzate le lenti ibride. Uniscono la comodità delle morbide alla qualità ottica delle rigide.
Quando si utilizzano lenti a contatto è fondamentale rispettare la durata prevista. Esistono infatti lenti di durata diversa.
Le giornaliere sono attualmente le più utilizzate. Con questo termine si indicano le lenti a contatto morbide pensate per essere usate una sola volta. Il loro utilizzo può quindi estendersi al massimo alla giornata. Sono igieniche e molto pratiche.
Oltre alle lenti giornaliere, le morbide possono essere prodotte in versioni a durata variabile: settimanali, quindicinali o mensili sono le tipologie più diffuse. Consentono il matenimento di una corretta igiene con uno spreco di materiale minore. Con queste lenti è fondamentale la corretta gestione della pulizia.
Esistono poi lenti a durata ancora superiore, come le trimestrali o le annuali. Queste, nate prima delle attuali girnaliere, sono ancora usate in casi particolari di lenti a contatto costruite su misura, anche se ormai esistono lenti su misura anche menisli, rendendo le trimestrali e le annuali ormai quasi sempre superate per via del più difficile mantenimento della pulizia così a lungo.
Infine, le lenti RGP non hanno una vera scadenza come le morbide, in quanto il loro materiale è più facilmente pulibile a lungo. Di contro, la loro pulizia quotidiana richiede un impegno maggiroe.
Le lenti a contatto possono correggere una ampia varietà di difetti visivi. Esistono lenti per miopia, per ipermetropia, per astigmatismo e anche lenti multifocali per presbiopia. Di queste ultime parleremo in una curiosità apposita, quindi continuate a seguirci!
Ormai, anche nella pratica versione gironaliera si può correggere la maggior parte dei difetti visivi! Chiedi al tuo ottico e saprà trovare la soluzione perfetta per te.
Oltre che un pratico metodo di correzione, le lenti possono essere un vero e proprio accessorio di moda: è il caso delle lenti cosmetiche o colorate. Esistono sia in versione gironaliera sia a durata maggiore, in diversi colori, dai più naturali a quelli più vistosi, fino alle lenti coprenti tipiche delle feste di Halloween o utilizzate nei film.
Per i casi più particolari esistono infine diverse lenti apposite.
Esistono lenti definite terapeutiche, senza correzione ma da indossare su indicazione medica per coprire ad esempio una escoriazione o una ustione all'occhio.
Esistono lenti estetiche, da non confondere con le cosmetiche, usate per moda, queste letni possono coprire un occhio danneggiato ricreando una normale estetica esterna.
Una tipologia di lenti ancora non molto conosciuta è quella delle lenti da ortocheratologia. Di questa particolare tipologia di lenti parleremo più avanti in una nuova curiosità, ma si tratta di speciali lenti che, portate di notte e tolte al risveglio, consentono una visione nitida senza correzione per tutto il giorno!
Non hai mai provato lenti a contatto? Rivolgiti al tuo optometrista di fiducia!
Evita sempre il fai da te: una corretta applicazione e regolari controlli dall'optometrista e dal medico oftalmologo sono le premesse per un porto sicuro e sempre confortevole.
Lavati sempre le mani prima di toccare gli occhi e le lenti.
Rispetta le scadenze concordate con l'optometrista.
Controlla sempre l'integrità delle lenti e dei prodotti di manutenzione.
Non usare le lenti in caso di influenza, raffreddore o allergia, in caso tu stia usando farmaci o colliri, in ambienti troppo polverosi o in piscina se non utilizzi gli occhialini.
Infine, segui sempre le istruzioni del tuo professionista di fiducia!
Le lenti a contatto offrono una visione naturale e confortevole, una qualità visiva e una libertà di movimento superiori.
Vuoi provare le letni a contatto? Chiedi al tuo optometrista!
Il cheratocono è una patologia della cornea, la porzione trasparente più esterna dell'occhio. In un occhio affetto da questa problematica una porzione della cornea si assottiglia e si indebolisce, perdendo la sua resistenza e di conseguenza la sua forma naturale: spinta dalla pressione interna dell'occhio questa assume una forma, appunto, conica.
Il cheratocono viene diagnosticato dal medico oftalmologo solitamente dopo una topografia, un esame strumentale in grado di ricreare una mappa dell'occhio per evidenziarne le alterazioni. È importante quindi in caso di sospetto cheratocono rivolgersi a medico per una pronta diagnosi, ed in caso di riscontro della patologia effettuare controlli periodici per monitorarla.
Il cheratocono causa un astigmatismo irregolare, spesso abbinato a miopia. Per questo i primi sintomi del cheratocono sono in genere quelli di visione sfocata tipici dei due difetti refrattivi.
La visione risulta più alterata quanto più progredisce la patologia.
A causa della forma irregolare assunta dall'occhio, la visione non è completamente migliorabile con occhiali. per ottenere una buona visione quasi sempre occorrono delle speciali lenti a contatto.
A differenza delle più comuni lenti morbide, le lenti per cheratocono sono in materiale duro, spesso chiamate semirigide, così da poter appoggiarsi all'occhio senza deformarsi, ma al contrario simulando una forma pi&ugarev; regolare e consentendo una visione nitida.
Queste lenti vanno realizzate su misura, dopo una attenta applicazione effettuata dall'ottico o optometrista in modo da consentire una visione ottimale senza alterare la delicata situazione della cornea.
La luce ci consente di vedere il mondo in tutta la sua bellezza. Diffusa dal Sole o dalle lampade nelle nostre case, si irradia nell'ambiente illuminando tutti gli oggetti. Arrivata ai nostri occhi ci consente di osservare i colori, le forme e tutte le sfumature del nostro bellissimo mondo.
C'è molta differenza però tra la luce naturale del Sole e la luce delle moderne lampade a neon o a led... Sempre di più infatti queste moderne fonti luminose sono ad alta energia, di un bianco vivissimo, quasi tendente all'azzurrino, come ad esempio nei fari delle auto.
Questa luce così accesa, che in genere si definisce bianco freddo, non è altro che una radiazione con una forte componente di luce blu.
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La luce bianca è infatti composta da tante luci di energia diversa, che compongono i diversi colori, proprio come nell'arcobaleno. Partendo dal rosso dotato di minore energia, si passa all'arancione, il giallo, il verde, l'azzurro ad energia intermedia, per arrivare al blu-viola ad alta energia.
Oltre a queste che rappresentano la luce che noi possiamo vedere, esistono gli infrarossi, prima del rosso, e gli ultravioletti, dopo il blu-viola, entrambe non visibili ma che possiamo percepire sotto forma di calore o quando ci abbronziamo al mare.
Nella luce del nostro Sole, quella più naturale per i nostri occhi, c'è una predominanza di toni caldi di giallo e rosso. Al contrario, nei moderni led si ha una forte dominanza di luce blu. Questa rende il led di un bel bianco brillante ma... Può stancare i nostri occhi!
Ricerche recenti sembrano infatti indicare che l'eccesso di luce blu nei moderni dispositivi elettronici può portare ad affaticamento visivo. Sembrerebbe inoltre che la luce blu sia responsabile di alterazioni dei cicli di veglia e sonno, disturbando il nostro riposo.
Per questo i sistemi più recenti consentono di ingiallire lo schermo nelle ore serali, riducendo l'affaticamento degli occhi. Ma come difendersi davvero dall'eccesso di luce proveniente dal luogo di studio o lavoro, dal cellulare, dagli schermi di pc e televisione, dai fari delle auto e sempre più spesso anche dalle lampadine nelle case?
Per fortuna esistono diversi dispositivi specifici per ridurre l'arrivo di luce blu ai nostri occhi! È il caso delle lenti oftalmiche di nuova generazione, che con il loro materiale o con il trattamento antiriflesso possono bloccare una parte più o meno alta della luce blu.
Non bisogna esagerare... La luce blu, anche se può risultare fastidiosa, è comunque parte della luce bianca. Eliminarla completamente significherebbe privarci di parte della nostra qualità visiva nonchè alterare i colori degli oggetti. Quindi la lente oftalmica non deve bloccare tutta la luce blu!
Al contrario, deve bloccare tutti i dannosi raggi UV, molto simili alla luce blu ma non più visibili e solo dannosi per gli occhi.
Le migliori lenti moderne quindi sono in grado di bloccare completamente la luce UV e di fermare anche una piccola parte della blu, lasciando passare quel che serve a mantenere una buona visione, una corretta percezione dei colori, ma assorbendo l'eccesso che stanca gli occhi.
Generalmente le lenti funzionano in due modi diversi: alcune lenti sono composte di un materiale che è in grado di assorbire la luce blu, bloccandone il passaggio. Altre lenti sono trattate con un particolare antiriflesso che riflette la luce blu, anche in questo caso lasciando passare solo la luce necessaria.
Questi tipi di lenti possono essere indicate sia per chi cerca la migliore tecnologia sia per chi, come i più giovani, hanno più necessità di protezione e sono esposti per tempi maggiori alla luminosità dei dispositivi digitali.
Alcune ditte di lenti hanno quindi sviluppato più tipi di lenti, alcune con la massima protezione per chi è maggiormente immerso nel mondo digitale, altre per chi cerca una soluzione di protezione più flessibile e discreta.
Quale scegliere? Il vostro optometrista ed il vostro ottico di fiducia sapranno indicarvi al meglio le diverse opportunità attualmente offerte dal mercato, proponendo la soluzione più adatta alle vostre esigenze!
I raggi UV, o ultravioletti, sono una particolare componente della luce, ad alta energia e non visibile dall'occhio umano.
La luce è quella particolare forma di energia emessa dal Sole, dalle altre stelle, o da dispositivi artificiali come le lampade in casa.
Di tutta la luce, solo una piccola parte è visibile. Una grande quantità di luce ha energia troppo bassa o troppo alta per essere vista, ma arriva comunque a colpire i nostri occhi.
I raggi UV sono appunto una parte ad alta energia della luce. Possono essere molto pericolosi: sono i responsabili dell'abbronzatura estiva, ma proprio come ci possiamo scottare la pelle se prendiamo troppo sole, anche i nostri occhi possono rimanere danneggiati dai raggi UV.
Anzi, poichè i nostri occhi non possono cambiare il loro colore per difendersi, sono più sensibili ai raggi UV e vanno protetti.
Per fortuna ci sono tanti dispositivi e abitudini che ci aiutano.
Primi fra tutti gli occhiali da sole, nati per difenderci dai raggi dannosi oltre che dalla luce in eccesso. Le lenti grazie al loro colore trattengono la luce visibile in eccesso, permettendoci di eliminare quel fastidioso effetto di abbagliamento. Ma se le lenti rispettano gli standard riescono a bloccare anche tutti i raggi UV. Per questo è importante assicurarsi di usare lenti da sole di buona qualità: se non lo sono, i raggi UV, che per noi sono invisibili, potrebbero arrivare ai nostri occhi e danneggiarli senza che noi possiamo accorgercene!
Ricordiamo che è possibile produrre lenti da vista perfettamente colorate e protettive per il sole.
Oltre agli occhiali da sole, esistono diverse soluzioni anche per le lenti chiare da vista.
Un primo esempio sono le lenti fotocromatiche, lenti con apposita tecnologia che si attiva in risposta ai raggi UV, colorando la lente e rendendola una perfetta lente protettiva.
Anche i trattamenti antiriflesso di migliore qualità, pur essendo perfettamente trasparenti, sono prodotti in modo da bloccare i raggi dannosi. Questi trattamenti, effettuati sulle lenti da vista, le rendono quindo non solo più trasparenti alla luce visibile, ma riescono a renderle dei dispositivi di protezione dagli UV.
Infine, molti materiali per lenti da vista, anche se trasparenti, sono prodotti in modo da non lasciar passare questi raggi dannosi! Chiedi sempre al tuo optometrista o ottico di fiducia le specifiche del materiale delle tue lenti!
Una curiosità: anche alcune lenti a contatto, anche queste perfettamente trasparenti e non colorate, possono proteggere gli occhi dai raggi UV! Inoltre, i ricercatori stanno studiando e producendo uno speciale materiale per lenti a contatto fotocromatico, quindi forse presto potremo avere lenti a contatto che si colorano al sole!
Abbiamo visto tanti dispositivi diversi, ma la cosa più importante è ricordarsi di proteggere sempre gli occhi: non possiamo vedere gli UV ma possiamo difenderci!
L'antiriflesso è un trattamento che viene effettuato sulla superficie delle lenti per renderle più trasparenti. È composto da uno o più sottilissimi strati di materiali con specifiche proprietà ottiche.
I vari strati si occupano di eliminare i fastidiosi riflessi che la luce farebbe sulle superfici della lente. Senza trattamento quindi le superfici della lente riflettono una piccola quantità di luce, rendendo la lente leggermente specchiante. Con il trattamento questa riflessione viene diminuita quasi a zero.
Come si può osservare nella foto, la lente non trattata presenta riflessi bianchi e ben evidenti. Al contrario, nella lente con trattamento resta un residuo di riflesso verde, molto meno intenso, rendendo la lente nel complesso più trasparente.
Questo permette a chi indossa l'occhiale di conservare una visione più pulita e naturale.
I vari trattamenti possono differire notevolmente uno dall'altro. Una lente può essere completamente non trattata, oppure presentare uno o più trattamenti multipli, che genericamente possiamo distinguere in:
Indurente, una volta chiamato antigraffio, trattamento base che rende le lenti più resistenti;
Antiriflesso, l'effettivo trattamento che elimina i riflessi, che nei trattamenti di alta qualità è composto da molti strati per eliminare più riflessi possibile;
Antistatico, una componente degli antiriflessi migliori che rende la lente più resistente allo sporco;
Idrofobico, l'ultimo strato che rende la lente più facilmente pulibile.
Oltre ai trattamenti "base", utili per rimuovere i riflessi, esistono trattamenti specifici per casi particolari, come ad esempio i trattamenti blue-protect, che bloccano i raggi UV e parte della luce blu ad alta energia, presente in gran quantità nei led e negli schermi moderni.
Un altro esempio è la specchiatura, un trattamento effettuabile sulle lenti colorate da sole per rispondere a tutte le esigenze della moda.
Infine esistono trattamenti che rendono la lente antiappannante o resistente al calore.
L'antiriflesso è una componente fondamentale per una lente oftalmica dalle prestazioni al top. Rende la lente più resistente e longeva, consente una visione chiara e nitida in ogni condizione di luce, e risponde ad esigenze di lavoro e di visione particolari.
Con il termine lenti oftalmiche si indicano le lenti correttive degli occhiali.
La storia delle lenti oftalmiche parte già dagli antichi romani, ma è solo in epoca medievale che, sempre nella penisola italica, la lavorazione del vetro viene indirizzata esplicitamente a questo scopo: le lenti oftalmiche, grazie alla loro forma, alla qualità e alla curvatura delle superfici, consentono di deviare la luce in modo ottimale, consentendo a chi ha difetti visivi di tornare a vedere nitidamente.
Attualmente le lenti possono essere prodotte in diversi materiali: al fianco delle storiche lenti minerali, composte di vetri più o meno complessi, esistono le lenti organiche infrangibili, fatte di diverse tipologie di materiali organici che, a parità di traspareza e qualità ottica risultano più leggere e resistenti agli urti.
Sia per le minerali sia per le organiche, le variazioni nel materiale portano le lenti ad essere più o meno sottili, rendendole adatte a tutte le problematiche visive.
Le lenti possono essere colorate per proteggere dal sole, oppure fotocromatiche che si colorano al sole per tornare chiare in ambienti chiusi o con poca luce.
Possiamo inoltre distinguere le lenti oftalmiche per la problematica che correggono e quindi per il loro "potere": esistono lenti negative per miopia, positive per ipermetropia e presbiopia, esistono lenti per astigmatismo o altro.
Infine si differenziano tra monofocali, lenti che consentono di vedere solo da lontano o da vicino, o multifocali, che consentono di vedere bene a più distanze, come ad esempio le lenti per ufficio o le progressive.
Come vedete esistono tante tipologie di lenti oftalmiche, ognuna adatta a necessità specifiche, tutte con lo scopo comune di consentire sempre la visione migliore a chi le indossa: per ogni necessità esiste la giusta lente!