Vi presentiamo le video-curiosità a puntate sulle montature per occhiali!
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Immagine schematica di come vediamo le mosche volanti. Foto da https://www.optox.it/
Vi è mai capitato di vedere le mosche volanti? Sono delle macchioline di diversa forma e dimensione che sembrano spostarsi nell'ambiente che stiamo osservando, e sono di solito più facilmente visibili in alcune condizioni di luce, come guardando il cielo.
Le miodesopsie, che comunemente chiamiamo mosche volanti, sono causate da corpuscoli presenti nel corpo vitreo, la massa gelatinosa all'interno dell'occhio che lo sorregge e lo mantiene in forma. Il corpo vitreo con il passare degli anni può presentare fluidificazione localizzata in alcuni punti, con la conseguente comparsa di agglomerati di fibre di collagene che noi possiamo vedere appunto come macchie nel nostro campo visivo.
OPTOvitreo, foto da https://www.optox.it/
Le mosche volanti in genere non sono pericolose, ma possono essere molto fastidiose!
Non esistono farmaci per la cura delle miodesopsie, quindi la soluzione migliore è la prevenzione: puoi provare un integratore specifico.
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Foto di un miraggio nel deserto.
Vi presentiamo la video-curiosità sul miraggio!
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Foto da pexels @alex-250137
Vi presentiamo la video-curiosità a puntate sull'arcobaleno!
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Foto da pexels @kseniachernaya
Vi presentiamo la video-curiosità sulla visione dei colori!
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Foto da pexels @pixabay
Vi presentiamo la video-curiosità sui colori!
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Foto da pexels @wendelmoretti
Il colore negli occhi è dato da un pigmento, la melanina, presente nell'iride in diverse quantità. Ma andiamo con ordine...
L'iride è il muscolo che modifica la pupilla, ed è appunto la porzione dell'occhio nella quale osserviamo le diverse colorazioni. Tutte le colorazioni possibili sono date dal medesimo pigmento, la melanina, lo stesso che da il colore alla pelle.
A far variare il colore degli occhi, dai colori più chiari fino ai più scuri, è semplicemente la diversa quantità di melanina presente.
Se presente in alte concentrazioni l'iride apparirà marrone. Più la concentrazione di melanina è elevata più avremo un marrone intenso, quasi nero. Al calare della melanina potremo apprezzare le diverse tonalità del marrone e del castano.
In questi casi la luce che colpisce l'iride viene assorbita dalla melanina, che tratterrà i diversi colori, mostrandoci prevalentemente le tonalità che compongono il marrone.
Se la quantità di melanina si riduce ancora potremo osservare i colori più chiari, come il nocciola, il verde e il grigio.
Questi colori, apparentemente diversi dal marrone, sono possibili grazie alla combinazione del colore della melanina ad un fenomeno fisico, la diffusione di Rayleigh. Vi ricordate? Ne abbiamo parlato affrontando il colore del cielo: la diffusione fa sì che la luce che colpisce l'iride venga ri-emessa in tutte le direzioni. Poichè, proprio come per il cielo, le particelle diffondenti dell'iride sono piccole, la luce pi&ugarve; diffusa è quella blu, il colore visibile dell'iride assume le sfumature particolari del verde e del grigio. Questi colori sono infatti piuttosto cangianti in base alla luce ambientale, proprio perchè dovuti non solo ad un pigmentazione, ma alla diffusione della luce.
E gli occhi azzurri? Sono dovuti all'assenza di melanina: la responsabile degli occhi azzurri è la sola diffusione!
Talvolta il colore degli occhi può variare nel corso della vita: è sicuramente il caso dei neonati, che nascono con poca pigmentazione e presentano quindi spesso occhi chiari. Questi variano nei primi mesi di vita, colorandosi per asssumere la colorazione che il corredo genetico della persona avrà stabilito.
Anche invecchiando può cambiare il colore degli occhi... In questo caso è ancora la diffusione a causare la variazione: con l'avanzare dell'età, le particelle diffondenti dell'iride tendono ad ingrandirsi, facendo venir meno le condizioni per la diffusione di Rayleigh, e provocando invece diffusione di Mie, che produce luce bianca: ecco spiegato perchè gli occhi tendono a sembrare più chiari e biancastri in età senile!
Un ultimo caso molto speciale è quello degli occhi rossi, tipici dell'albinismo: in questo caso le particolari condizioni dell'iride lo rendono più trasparente del dovuto, permettendo alla luce di filtrare verso il fondo dell'occhio e venire diffuso dalla retina, tipicamente rossa per la presenza dei vasi sanguigni. Il rosso che vediamo è dunque dovuto alla riflessione e alla diffusione del fondo dell'occhio.
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Foto da pixabay @ritae
Il tramonto da sempre affascina l'osservatore grazie ai suoi colori vivi e brillanti. I toni che assumono il sole ed il cielo al tramonto sono molto diversi dal cielo azzurro che abbiamo descritto nelll'ultima curiosità dal titolo Perchè il cielo è azzurro?. Ma come mai il colore del cielo cambia così al tramonto? La risposta è sempre da ricercare nel fenomeno fisico della diffusione, grazie al quale la luce, incontrando le piccole particelle di gas o di umidità sospese nell'aria, viene ri-emessa dalle particelle stesse in tutte le direzioni.
La luce del sole, passando nell'atmosfera, viene diffusa dalle molecole di gas o dalle minuscole goccioline di acqua sospese nell'aria. Come abbiamo visto (per approfondire: Perchè il cielo è azzurro?), la diffusione di Rayleigh diffonde principalmente la luce azzurra.
Quando il sole si abbassa all'orizzonte, la sua luce deve attraversare una porzione maggiore di atmosfera rispetto a quando è a mezzogiorno. Questo percorso aggiuntivo fa sì che una maggiore componente di azzurro venga diffusa. La luce del sole è composta da molte frequenze, per semplificare pensiamola come composta da tutti i colori dell'arcobaleno. Tutti i colori insieme formano una luce che vediamo bianca: se da questo mix di colori rimuoviamo l'azzurro (dobbiamo rimuoverlo perchè è stato diffuso), quello che ci resta non sarà più luce bianca, ma luce di colore giallo-rosso.
Per lo stesso motivo il sole ci appare giallo, e non bianco, anceh quanto non è al tramonto!
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Foto da pexels @elia-clerici
Vi siete mai chiesti perchè il cielo è azzurro?
Il colore del cielo è dato dalla diffusione, un fenomeno fisico che interessa la luce quando incontra un ostacolo.
Nel caso del cielo, l'ostacolo è rappresentato dalle molecole di gas o dalle piccolissime particelle di umidità sospese nell'aria. Proprio la dimensione ridotta di queste particelle, fa sì che avvenga la diffusione di Rayleigh: in questa configurazione la frequenza più diffusa è quella del blu. Questo significa che, di tutti i colori, verrà diffuso maggiormente il blu, rendendo il cielo azzurro.
Come abbiamo detto, la diffusione è un fenomeno fisico.
Trattando il fenomeno secondo la fisica quantistica, possiamo dire che i fotoni, le particelle di luce, nel loro movimento possono urtare dei corpi. Urtare è proprio il termine giusto, perchè quello che avviene è solitamente un urto elastico. Se immaginiamo un fotone che urta una molecola di gas, ad esempio, ciò che accade potrebbe essere paragonabile allo scontro tra due palle da biliardo.
Poichè la spiegazione di questo fenomeno non è semplice, solitamente si considera la diffusione secondo l'ottica ondulatoria: la luce, che si comporta come un'onda elettromagnetica, colpisce un corpo (nel caso del cielo la solita molecola di gas). Il corpo colpito agisce come una nuova sorgente di luce, emettendo in tutte le direzioni la radiazione ricevuta.
Possono avvenire diversi tipi di diffusione: possiamo distinguerne le tipologie in base alla dimensione delle particelle colpite dalla luce. Parlando di particelle "piccole" o "grandi", questi termini vanno intesi in riferimento alla lunghezza d'onda della luce: siamo nell'ordine dei nanometri, 10-9 metri, ossia un milionesimo di millimetro...
In conclusione, i colori degli oggetti sono spesso dati dalla diffusione, ma questo non è l'unico fenomeno ottico che interessa la luce e che ci consente di vedere i colori! Esistono altri fenomeni come la riflessione, la rifrazione o l'assorbimento. Tutti questi fenomeni insieme contribuiscono a plasmare gli oggetti, dando forma alla luce che li colpisce, consentendoci di osservare il mondo attorno a noi.
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Vi presentiamo le video-curiosità a puntate sul laboratorio di oftalmica!
Con il termine oftalmica ci si riferisce all'occhio e a ciò che lo riguarda. Le lenti per occhiali sono dette appunto lenti oftalmiche.
In queste video-curiosità vi apriamo le porte del nostro laboratorio di oftalmica per mostrarvi i vari processi per la lavorazione ed il montaggio degli occhiali!
Vi abbiamo già mostrato come nasce un occhiale... Non vi ricordate? Nessun problema, potete rivedere la nostra curiosità: Come nasce un occhiale.
Dettaglio della produzione di una dima in cartoncino
Dettaglio della produzione di una dima in cartoncino
Dettaglio dell'incisione del profilo della dima sulla lente in vetro per prevenire le scheggiature
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I visi possono essere divisi in quattro grandi gruppi: quadrato, rotondo, ovale e triangolare.
Con la scelta dell’occhiale giusto possiamo andare a valorizzare e ottimizzare i lineamenti, con l’aiuto di poche regole!
Se hai un viso quadrato, quindi con mento e fronte pronunciati, è meglio prediligere una forma morbida, arrotondata, che smussi i lineamenti... Quindi diciamo sì a forme rotonde, ovali, o perché no, anche vintage!
Un viso rotondo ha lineamenti delicati e guance pronunciate, quindi per evitare l’effetto “palla” è meglio scegliere delle forme con angoli evidenti. Occhiali quadrati e a occhi di gatto sono ideali. Se non vuoi rinunciare agli occhiali tondi, sceglili con qualche angolo, magari nella zona tempiale!
I più fortunati sono coloro che hanno un viso ovale perché in genere vanno bene tutte le forme, dalle classiche a quelle più particolari… e allora perché non sbizzarrirsi? Se hai un viso ovale ma tendente al lungo è meglio evitare le montature troppo basse o sottili perché rischiano di creare uno spiacevole effetto di allungamento: in questo caso sceglietela spessa e rettangolare!
Con la forma del viso triangolare è meglio scegliere delle montature che ammorbidiscano i tratti del volto. Le forme rotonde vestono meglio se hai il mento che tende ad assere appuntito, mentre la forma squadrata e ampia aiuta ad armonizzare un volto con mento arrotondato! In entrambi i casi l’ideale è evitare le montature trasparenti o assenti nella parte inferiore.
Abbiamo visto come abbinare l’occhiale giusto alla forma del viso… ma che forma ha il mio viso??
Per capire la forma del viso, prendete nota della sua larghezza e della sua altezza, misurandolo dall'attaccatura dei capelli al mento.
Successivamente bisogna immaginare di dividerlo in quattro porzioni orizzontali: tracciate una linea virtuale all’attaccatura dei capelli, una all’altezza delle sopracciglia, una alla fine del naso e infine una sotto il mento. Grazie alle porzioni potete capire se il vostro viso è più lungo che largo.
Se la linea del vostro viso è tondeggiante, grazie alle proporzioni potrete capire se è tondo o ovale. Se prevale la fronte e il mento tende ad essere appuntito il viso sarà triangolare. Infine, in una forma dove prevale la mascella il viso sarà quadrato!
Può sembrare complicato… Ma puoi aiutarti confrontando una tua foto con i disegni che ti proponiamo in questa guida!
Ricorda…
Il tuo ottico di fiducia controlla sempre con attenzione che le lenti siano ben centrate con gli occhi. Molto importante è anche la calzata sul naso che deve essere giusta: se troppo stretta farà calzare alzare l’occhiale e stringerà sul naso, se troppo larga l’occhiale continuerà a scivolare, e non basterà accorciare le astine dietro l’orecchio!.
È importante poi valutare che la larghezza dell’occhiale sia adeguata al volto: bisogna verificare che l’occhiale non vesta troppo largo o troppo stretto... un segreto? L’asta non dovrebbe piegarsi per seguire il viso ma avere un tragitto più dritto possibile!
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