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Parliamo di un tema molto attuale, la progressione miopica ed il suo controllo.
Se vuoi sapere di più sulla miopia, ne avevamo già parlato nella precedente curiosità.
La progressione miopia interessa tutti i giovani miopi: la giusta soluzione ottica non deve solo consentire di vedere bene, ma deve essere progettata per tenere sotto controllo il più possibile la progressione della miopia, per evitare che questa raggiunga negli anni valori eccessivi con potenziali rischi sulla salute oculare!
Scopri di più sulle nuove lenti oftalmiche per il controllo della progressione miopia con le video-curiosità a tema:
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Elisabetta vi presenta le video curiosità a puntate sul film lacrimale. Restate connessi, aggiungeremo un nuovo video ogni venerdì, e ricordate: trovate i video anche sui nostri canali social!
Per sapere tutto sull'argomento, di seguito trovate l'articolo completo!
Rossore, bruciore, sensazione di corpo estraneo nell'occhio, eccessiva o scarsa lacrimazione possono essere associati a alterazioni del film lacrimale. Grazie a test mirati e prodotti specifici è possibile ristabilirne il giusto equilibrio.
In questo articolo conosceremo il film lacrimale, le sue funzioni, da cosa può essere alterato e le soluzioni!
Sai già tutto sull'occhio secco? Scopri direttamente cosa possiamo fare per aiutarti!
Il film lacrimale è un fluido protettivo e lubrificante che ricopre l'occhio. Ci permette di chiudere e aprire le palpebre in modo fluido e la sua stabilità è molto importante per il nostro occhio e per la nostra visione.
Con l'aumentare dell'età, il contatto con sostanze irritanti, aria condizionata, fumo, smog e l'uso prolungato di lenti a contatto, il film lacrimale può alterarsi e provocare disturbi nella visione, sensazione di occhio secco, bruciore, rossore, sensazione di corpo estraneo, eccessiva o scarsa lacrimazione.
Il nostro film lacrimale è composto da tre strati: lo strato lipidico, acquoso e mucinico (o mucoso).
Vediamo ora delle funzioni di ogni singolo strato e delle problematiche che possono susseguire in caso di deficit.
Lo strato lipidico è oleoso ed è lo strato più esterno. Viene prodotto dalle ghiandole di Moll, dalle ghiandole del follico pilifiro di Zeiss e dalle ghiandole del Meibomio. Una sua carenza potrebbe significare un malfunzionamento o ostruzione delle ghiandole che lo producono. L'ostruzione delle ghiandole del Meibomio può essere causata da una secrezione molto grassa o per l'uso del make-up. Una loro irritazione può indurre intolleranza alle lenti a contatto.
Le funzioni dello strato lipidico sono:
Lo strato acquoso è lo strato centrale, compone la maggior parte del film lacrimale, quindi è presente in maggiore quantità. Viene prodotto dalla ghiandola lacrimale principale e da quelle accessorie. La sua carenza può provocare secchezza oculare.
Le sue funzioni sono:
Lo strato mucinico è quello più interno, viene prodotto principalmente dalla congiuntiva, un suo deficit potrebbe comportare una difficoltà nel porto delle lenti a contatto e le sue funzioni sono:
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Abbiamo imparato a conoscere il film lacrimale e, come abbiamo visto, possono presentarsi problemi diversi. Con una valutazione accurata attraverso test specifici si potrà mettere in luce la fonte della problematica e quindi ristabilire il corretto equilibrio del film lacrimale grazie a integratori mirati.
Da Ottica Terragni effettuiamo la valutazione optometrica dell'occhio secco: con specifici test, indaghiamo tutti gli strati del film lacrimale: mucinico, acquoso e lipidico. Ogni strato infatti ha caratteristiche specifiche e necessita di indagini accurate. Attraverso questi test differenti cerchiamo la fonte della problematica, per potervi consigliare la soluzione personalizzata per le vostre necessità.
Ricordate: ogni alterazione richiede l'impiego di un integratore specifico! Il fai da te, o integratori non corretti, possono dare una prima sensazione di sollievo ma a lungo termine possono far insorgere problematiche più gravi.
Affidatevi sempre al vostro ottico, optometrista o per tutte le problematiche patologiche al vostro oftalmologo!
La soluzione all'occhio secco è spesso rappresentata dagli integratori lacrimali. Cosa sono esattamente? Sono prodotti, solitamente sotto forma di gocce oculari, che integrano i componenti del film lacrimale che presentano un deficit. Avremo quindi integratori per lo strato mucinico, per l’acquoso ed altri per il lipidico.
Gli integratori per lo strato mucinico sono a base di mucolitici. Queste sostanze sono in grado di fluidificare il muco aiutando la sua disposizione sulla cornea. Ciò li rende perfetti per chi ha problemi in questo strato.
Per lo strato acquoso avremo bisogno di integratori che bilancino il contenuto salino del film lacrimale e che reidratino e umettino l'occhio.
Per lo strato lipidico useremo prodotti ricchi di liposomi, vitamine e amminoacidi. Integrando questo strato si impedirà anche l'evaporazione dello strato acquoso.
Infine, i prodotti migliori contengono sostanze in grado di nutrire l'epitelio corneale, aiutando la ricostruzione dei danni causati dall'occhio secco.
Sono dei colliri? Spesso i prodotti si possono confondere, ma gli integratori lacrimali non sono necessariamente dei farmaci.
Una curiosità: esistono integratori specifici per gli utilizzatori di lenti a contatto morbide, rigide e da ortocheratologia. Non dobbiamo dimenticare infatti che le lenti a contatto possono portare piccole alterazioni al film lacrimale anche se applicate correttamente. Un integratore specifico può aiutarci a portarle bene anche per un lungo periodo.
Foto da Pexels.
Abbiamo parlato del film lacrimale e delle sue possibili alterazioni. Spesso non ci pensiamo, ma una causa frequente di irritazione è l'uso del make-up.
Dobbiamo sapere che a ogni ammiccamento la palpebra distribuisce il film lacrimale: se sul margine palpebrale sono presenti delle particelle, come residui di trucco, queste possono essere trasportate sulla superficie del nostro occhio creando quindi irritazione.
Per questo è consigliabile applicare il trucco solo nella parte esterna dell'occhio e non sui margini palpebrali, oltre ad assicurarsi che il make-up in uso sia di buona qualità.
Inoltre, se si è portatori di lenti a contatto, le impurità possono attaccarsi alle lenti e quindi risultare più pericolose!
Quando non vogliamo rinunciare al trucco sono importanti un'adeguata applicazione e rimozione accompagnata da una corretta igiene, altrimenti microbi o germi possono trovare un buon giaciglio per riprodursi.
Immagine da flickr.com @moda fina bone
Applicazione, test, e controlli periodici sono molto importanti per i portatori di lenti a contatto. Nelle curiosità precedenti vi abbiamo spiegato i vari tipi di #lentiacontatto, l'importanza dell'applicazione, l'igiene. Ora vi spiegheremo cosa accade al vostro film lacrimale e perché talvolta si ha la sensazione di occhio secco, rossore, bruciore.
Dobbiamo sapere che quando si applica una lente a contatto, morbida o rigida (o semirigida), il nostro film lacrimale viene "spezzato" e alterato. Le alterazioni possono provocare secchezza oculare, disidratazione della lente e aumento di depositi sulla lente, sopratutto se associate ad altri agenti scatenanti (aria condizionata, smog, fumo etc.).
La lente a contatto morbida, una volta applicata va ad adagiarsi nello strato acquoso, creando un film pre lente e post lente, mentre le lenti a contatto rigide o semirigide (RGP), si adagiano più in superficie rispetto alle morbide. La lente, restando ricoperta solo da uno strato molto sottile, tenderà a seccare più facilmente. Per restare idratata, assorbirà più acqua dallo strato acquoso, creando quindi un’alterazione degli strati sottostanti, seccando l'occhio.
Consigli:
Durante l'arco della giornata è consigliato l'utilizzo di umettanti specifici, perché:
Vi raccomandiamo sempre di consultare il vostro ottico, optometrista e oftalmologo in caso di problematiche patologiche e di evitare il fai da te spesso dannoso!
Elisabetta
Scopri di più nella precedente curiosità: Cinetosi Visiva.
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Capita di sentire gli occhi stanchi... Ma cosa significa? Scopriamolo insieme in questo video!
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Scopriamo insieme in questo breve video l'importanza di una buona applicazione quando si iniziano a portare le lenti a contatto.
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Nella immagine possiamo vedere uno dei test più accurati per la misura dell'acutezza visiva: il test a scala logaritmica.
Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Il test dell'acutezza visiva è forse il più conosciuto... Ma come funziona?
Il nostro occhio è in grado di riconoscere dettagli molto piccoli. Misurare quanto piccoli sono questi dettagli ci aiuta a capire se l'occhio potrebbe avere un problema visivo... Per questo si usano gli ottotipi, le scale di lettere di misura decrescente che vedete in figura.
Queste lettere hanno misure accuratamente studiate, che devono variare in base alla distanza di utilizzo del test, per garantire una valutazione accurata anche in ambienti diversi. Non solo la dimensione delle lettere è importante, ma anche il tipo di carattere, la sua colorazione, il distanziamento tra le diverse ettere e tra le diverse righe... Infine, anche l'illuminazione dell'ambiente deve essere sotto controllo.
Con tutti questi dettagli sotto controllo, si può procedere alla misura della acutezza visiva, ossia la più piccola misura di lettere riconoscibili dall'occhio.
Il test di acutezza visiva, insomma, per quanto possa sembrare semplice nella sua esecuzione, è un test veramente importante e complesso!
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Scopri se hai un difetto visivo
Guarda queste lettere su sfondo colorato: se il nero delle lettere ti sembra più intenso e definito su uno dei due sfondi potresti avere un difetto visivo...
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La visione dei colori
Una delle capacitè dei nostri occhi è distinguere i colori della luce.
Purtroppo per qualcuno questa capacitè è alterata: il giusto test può individuare queste problematiche...
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Ecco un semplice test per indagare la presenza di astigmatismo.
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Scopri se sei astigmatico
Prova a guardare questo "orologio" con un occhio per volta: se vedi alcune linee più scure e marcate potrebbe essere presente un astigmatismo!
Vuoi saperne di più? Leggi la nostra curiosità dedicata all'astigmatismo.
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Guardate i quattro riquadri: i due in alto mostrano una lente nel verso corretto, al contrario dei due in basso.
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Come riconoscere il verso di una lente a contatto
Forse non tutti sanno che le lenti a contatto morbide hanno un verso giusto ed uno sbagliato... È importante saperli distinguere!
Controlla i bordi della lente: appoggia la lente al polpastrello. Se ha una forma regolare, con i bordi sollevati a formare una specie di U è il verso corretto. Se invece è al contrario i bordi tenderanno a piegarsi verso l'esterno...
Puoi anche pizzicarla con le dita: se mantiene una forma chiusa è giusta, mentre se i bordi si ripiegano all'esterno è il verso sbagliato!
Ora sai come riconoscere il giusto verso delle lenti a contatto morbide...
Ricorda di lavare sempre le mani prima di toccare le lenti e di seguire tutte le indicazioni del tuo optometrista!
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La sensibilità al contrasto
La sensibilità al contrasto indica la capacità del sistema visivo di distinguere dettagli di luminosità leggermente differente. Nella figura, che simula un test di misura, si possono vedere lettere di diverse dimensioni e di differente contrasto. Un buon sistema visivo è in grado di distinguerle!
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Una buona visione è fondamentale nell'attività scolastica: nel processo di lettura gli occhi devono mettere a fuoco e convergere in modo accurato e costante, mentre lo sguardo compie le saccadi, dei salti rapidi e precisi tra le parole.
Quando tutto funziona per il meglio, queste attività visive sono automatizzate ed ottimali, non richiedono troppa attenzione e risorse cognitive: allo stesso tempo infatti si deve comprendere il testo, ascoltare gli insegnanti e non farsi distrarre dai compagni... Pensate a quanto sarebbe difficile tutto questo se bisognasse concentrarsi molto anche solo per non vedere doppio o sfocato.
Purtroppo le problematiche visive possono rendere la lettura meno efficiente, sottraendo attenzione ai giovani studenti. Queste roblematiche possono comprendere non solo una bassa acutezza visiva, ma anche una difficoltà ad accomodare, a convergere o a compiere i movimenti oculari di inseguimento e saccadici. Se si presentano queste difficoltà, non solo le parole nel foglio non saranno sempre nitide, ma la capacità di leggere sarà resa più difficile e impegnativa, rendendo la scuola e lo studio difficoltosi e compromettendo l'apprendimento.
Per questo a scuola risultano basilari non solo una buona acutezza visiva, ma anche -e soprattutto- un adeguato equilibrio binoculare.
Una buona vista è la prima arma per affrontare al meglio la scuola!
Immagine risultante di una topografia corneale.
La topografia è un esame strumentale che consente di ottenere una mappa della superficie esterna dell'occhio, la cornea. La cornea è un tessuto trasparente che, grazie alla particolare conformazione, permette il passaggio della luce e parte della sua focalizzazione.
Dettaglio del topografo corneale con i dischi di Placido.
Il topografo proietta sull'occhio una speciale immagine composta da cerchi concentrici bianchi e neri, chiamata disco di Placido, e ne osserva la riflessione. Dallo studio accurato dell'immagine riflessa lo strumento è in grado di calcolare la curvatura della cornea in ogni suo punto.
Questi dati vengono infine resi in una immagine di facile interpretazione, nella quale una apposita scala di colori indica le diverse curvature, proprio come in una mappa della superficie terrestre. Per convenzione, con il blu si indicano le zone più piatte della cornea, crescendo via via al verde e al rosso, con il quale troviamo le zone di curvatura maggiore.
La cornea non è una sfera perfetta, ma presenta zone a diversa curvatura, partendo dal centro dove è più curva fino alla periferia dove è più piatta. La presenza di vizi di refrazione come ad esempio l'astigmatismo o di patologie come il cheratocono possono alterare le zone di curvatura fisiologica. Per questo la topografia è un esame indispensabile sia nell'applicazione di lenti a contatto speciali, come ad esempio le lenti per cheratocono o le lenti per ortocheratologia, sia nella diagnosi medica delle patologie.
La topografia potrà quindi esservi prescritta dal vostro medico di fiducia per monitorare lo stato di salute dell'occhio, ma vi verrà effettuata anche dal vostro optometrista nell'ambito della corretta gestione dell'applicazione di lenti a contatto. Ricordiamo che l'ottico e l'optometrista non si occupano di diagnosi.
Con il termine "cinetosi visiva", spesso chiamata anche mal di movimento, si intende un insieme di disturbi che includono capogiri, nausea, mancanza di equilibrio e sensazione di galleggiamento. Questi derivano da una anomala interazione tra stimoli dei sistemi visivo, vestibolare (il sistema che regola l'equilibrio) e propriocettivo (termine con il quale in questo ambito si intende l'insieme della tonicità muscolare del corpo).
In condizioni normali, il sistema visivo funge da indicatore per il sistema vestibolare che regola l'equilibrio. Ad ogni movimento degli occhi, ad esempio, le informazioni visive vengono mandate al vestibolo, situato nell'orecchio interno, perchè questo possa regolare l'equilibrio del corpo di conseguenza. Allo stesso modo, ad ogni movimento del capo il sistema vestibolare coordina dei movimenti oculari. Tutto questo avviene in automatico, senza che noi ne abbiamo coscienza, e ci consente di mantenere una buona fissazione degli occhi anche mentre ci muoviamo, ed un buon equilibrio anche mentre muoviamo gli occhi.
Quando qualcosa nell'interazione tra visione e equilibrio non funziona correttamente il processo non risulta più automatico e ottimale, ma al contrario genera delle interferenze che causano i fastidiosi sintomi di malessere tipici della cinetosi.
I movimenti oculari, che dovrebbero comunicare con il vestibolo per non alterarne lo stato, generano delle difficoltà nel mantenere l'equilibrio. Allo stesso modo i movimenti del capo e del corpo non sviluppano più dei movimenti degli occhi fluidi che possano mantenere una corretta fissazione, ma creano delle alterazioni nella visione.
Oltre a queste problematiche di interazione, si può sviluppare una anomala gestione delle informazioni visive.
La visione non si limita alla lettura dei caratteri, ma coinvolge il riconoscimento, a volte inconscio, dell'ambiente circostante. Possiamo quindi pensare alla visione come l'insieme della visione centrale o locale e della visione periferica o globale. La visione centrale, ciò che si sta osservando con il centro del campo visivo, ci da informazioni su cosa stiamo guardando, ci consente di leggere i caratteri di un testo o osservare i dettagli di una immagine. La visione periferica ci consente invece di orientarci nello spazio, di percepire la luce e le ombre, i movimenti e le variazioni dell'ambiente. Se le informazioni visive centrali e periferiche non si integrano correttamente può nuovamente svilupparsi la cinetosi visiva. Un esempio tipico è il mal d'auto, che peggiora se si prova a leggere un testo o un messaggio su smartphone. Un altro esempio spesso sottovalutato è rappresentato dai luoghi affollati o ricchi di oggetti o di luce, come un supermercato o una piazza affollata. La quantità di oggetti, di persone o di luci attorno a noi possono causare nervosismo e malessere generale, al quale spesso non pensiamo come ad una problematica visiva ma che potrebbe invece essere spiegato proprio dalla cinetosi.
L'occhiale non serve! Al contrario, per chi soffre di cinetosi ogni cambio di occhiale, anche una semplice sistemazione possono essere molto fastidiosi poichè cambiano il fragile equilibrio tra visione centrale e globale e tra visione e vestibolo.
La buona notizia è che la cinetosi può essere di solito completamente risolta andando a eliminare tutti i fastidi legati alle attività quotidiane come fare la spesa al supermercato e stare in un ambiente affollato: la soluzione per queste problematiche visive è il training visivo optometrico.
L'optometrista è un professionista della visione. Si occupa di tutte le problematiche visive non patologiche, dalle più note che portano un calo visivo (per esempio miopia e ipermetropia), alle non meno comuni che causano i sintomi di affaticamento visivo: mal di testa, bruciore agli occhi, fatica nel leggere, visione instabile, fino anche a nausea e vomito.
In poche parole, l'optometrista tratta le problematiche visive funzionali.
La parola "optometrista" deriva dal greco e significa "misurazione della vista".
La pratica optometrica include la prescrizione di mezzi correttivi quali occhiali, lenti a contatto e mezzi ottici terapeutici, l'applicazione e la valutazione delle lenti a contatto, il potenziamento e miglioramento delle attività visive, la collaborazione con altre figure professionali sanitarie.
L'optometrista valuta la necessità di correzione del difetto visivo riscontrato. La corretta prescrizione permette di aumentare l'acuità visiva, che è la capacità di discriminare i dettagli fini di un oggetto. Spesso però i famosi 10 decimi non sono sufficienti per una visione efficace e confortevole! Anzi, serve molto altro...
L'optometrista indaga come funziona il sistema visivo, ovvero le abilità necessarie per ottenere una visione efficiente durante le attività quotidiane: capacità di allineare gli occhi (vergenza), di messa a fuoco alle varie distanze (accomodazione), motilità oculare, collaborazione dei due occhi (binocularità).
Molta attenzione va ricondotta alla distanza di lettura/scrittura, e di conseguenza a quelle abilità indispensabili per svolgere attività quotidiane come leggere e scrivere.
"Vedo bene ma..." Capita spesso di sentirlo dire.
Anche se anatomicamente le strutture coinvolte nel processo visivo sono integre e la correzione (per esempio gli occhiali) è corretta, non è detto che si abbia una visione efficiente: si può avere visione doppia o sfocata, difficoltà nella lettura, frequenti mal di testa, scarsa percezione della profondità, difficoltà di concentrazione, scarsa coordinazione occhio-mano, eccetera. Tali problematiche potrebbero originare da un'errata interpretazione delle informazioni provenienti dal sistema visivo, e le chiamiamo in generale problematiche funzionali.
Per risolvere queste problematiche l'optometrista saprà consigliare di volta in volta l'opzione migliore, dal semplice occhiale, non più pensato per i famosi 10 decimi ma come dispositivo funzionale, fino al training visivo optometrico.
Particolare attenzione va rivolta ai più piccoli, in particolare nella fascia di età 0-6 anni: è infatti in questo periodo di vita che si sviluppano maggiormente le caratteristiche funzionali del sistema visivo. È importante dunque monitorare periodicamente le abilità visive del bambino, valutando l'eventuale presenza di difetti e difficoltà nella vista.
Sono molti i segni che possono farci sospettare la necessità di una analisi visiva: visione sfocata da lontano o vicino, frequenti mal di testa, visione doppia, necessità di strizzare gli occhi per vedere meglio, tendenza ad inclinare la testa o il libro nel leggere, avvicinarsi troppo al libro, chiudere/coprire un occhio durante la lettura, perdita del segno nella lettura, confondere le lettere e i numeri, difficoltà nel copiare dalla lavagna, vedere le parole in movimento nel foglio, e ancora altri indizi possono suggerirci la presenza di una problematica visiva.
Molte delle definizioni presentate sono prese da ALOeO, Associazione Laureati in Ottica e Optometria. Fidati solo di professionisti che espongono il suo logo, a garanzia di una corretta formazione ed un costante aggiornamento!
È bene recarsi periodicamente dall'optometrista per controlli visivi e da figure come il medico oculista per valutare la propria salute oculare.