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Elisabetta vi presenta le video curiosità a puntate sul film lacrimale. Restate connessi, aggiungeremo un nuovo video ogni venerdì, e ricordate: trovate i video anche sui nostri canali social!
Per sapere tutto sull'argomento, di seguito trovate l'articolo completo!
Rossore, bruciore, sensazione di corpo estraneo nell'occhio, eccessiva o scarsa lacrimazione possono essere associati a alterazioni del film lacrimale. Grazie a test mirati e prodotti specifici è possibile ristabilirne il giusto equilibrio.
In questo articolo conosceremo il film lacrimale, le sue funzioni, da cosa può essere alterato e le soluzioni!
Sai già tutto sull'occhio secco? Scopri direttamente cosa possiamo fare per aiutarti!
Il film lacrimale è un fluido protettivo e lubrificante che ricopre l'occhio. Ci permette di chiudere e aprire le palpebre in modo fluido e la sua stabilità è molto importante per il nostro occhio e per la nostra visione.
Con l'aumentare dell'età, il contatto con sostanze irritanti, aria condizionata, fumo, smog e l'uso prolungato di lenti a contatto, il film lacrimale può alterarsi e provocare disturbi nella visione, sensazione di occhio secco, bruciore, rossore, sensazione di corpo estraneo, eccessiva o scarsa lacrimazione.
Il nostro film lacrimale è composto da tre strati: lo strato lipidico, acquoso e mucinico (o mucoso).
Vediamo ora delle funzioni di ogni singolo strato e delle problematiche che possono susseguire in caso di deficit.
Lo strato lipidico è oleoso ed è lo strato più esterno. Viene prodotto dalle ghiandole di Moll, dalle ghiandole del follico pilifiro di Zeiss e dalle ghiandole del Meibomio. Una sua carenza potrebbe significare un malfunzionamento o ostruzione delle ghiandole che lo producono. L'ostruzione delle ghiandole del Meibomio può essere causata da una secrezione molto grassa o per l'uso del make-up. Una loro irritazione può indurre intolleranza alle lenti a contatto.
Le funzioni dello strato lipidico sono:
Lo strato acquoso è lo strato centrale, compone la maggior parte del film lacrimale, quindi è presente in maggiore quantità. Viene prodotto dalla ghiandola lacrimale principale e da quelle accessorie. La sua carenza può provocare secchezza oculare.
Le sue funzioni sono:
Lo strato mucinico è quello più interno, viene prodotto principalmente dalla congiuntiva, un suo deficit potrebbe comportare una difficoltà nel porto delle lenti a contatto e le sue funzioni sono:
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Abbiamo imparato a conoscere il film lacrimale e, come abbiamo visto, possono presentarsi problemi diversi. Con una valutazione accurata attraverso test specifici si potrà mettere in luce la fonte della problematica e quindi ristabilire il corretto equilibrio del film lacrimale grazie a integratori mirati.
Da Ottica Terragni effettuiamo la valutazione optometrica dell'occhio secco: con specifici test, indaghiamo tutti gli strati del film lacrimale: mucinico, acquoso e lipidico. Ogni strato infatti ha caratteristiche specifiche e necessita di indagini accurate. Attraverso questi test differenti cerchiamo la fonte della problematica, per potervi consigliare la soluzione personalizzata per le vostre necessità.
Ricordate: ogni alterazione richiede l'impiego di un integratore specifico! Il fai da te, o integratori non corretti, possono dare una prima sensazione di sollievo ma a lungo termine possono far insorgere problematiche più gravi.
Affidatevi sempre al vostro ottico, optometrista o per tutte le problematiche patologiche al vostro oftalmologo!
La soluzione all'occhio secco è spesso rappresentata dagli integratori lacrimali. Cosa sono esattamente? Sono prodotti, solitamente sotto forma di gocce oculari, che integrano i componenti del film lacrimale che presentano un deficit. Avremo quindi integratori per lo strato mucinico, per l’acquoso ed altri per il lipidico.
Gli integratori per lo strato mucinico sono a base di mucolitici. Queste sostanze sono in grado di fluidificare il muco aiutando la sua disposizione sulla cornea. Ciò li rende perfetti per chi ha problemi in questo strato.
Per lo strato acquoso avremo bisogno di integratori che bilancino il contenuto salino del film lacrimale e che reidratino e umettino l'occhio.
Per lo strato lipidico useremo prodotti ricchi di liposomi, vitamine e amminoacidi. Integrando questo strato si impedirà anche l'evaporazione dello strato acquoso.
Infine, i prodotti migliori contengono sostanze in grado di nutrire l'epitelio corneale, aiutando la ricostruzione dei danni causati dall'occhio secco.
Sono dei colliri? Spesso i prodotti si possono confondere, ma gli integratori lacrimali non sono necessariamente dei farmaci.
Una curiosità: esistono integratori specifici per gli utilizzatori di lenti a contatto morbide, rigide e da ortocheratologia. Non dobbiamo dimenticare infatti che le lenti a contatto possono portare piccole alterazioni al film lacrimale anche se applicate correttamente. Un integratore specifico può aiutarci a portarle bene anche per un lungo periodo.
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Abbiamo parlato del film lacrimale e delle sue possibili alterazioni. Spesso non ci pensiamo, ma una causa frequente di irritazione è l'uso del make-up.
Dobbiamo sapere che a ogni ammiccamento la palpebra distribuisce il film lacrimale: se sul margine palpebrale sono presenti delle particelle, come residui di trucco, queste possono essere trasportate sulla superficie del nostro occhio creando quindi irritazione.
Per questo è consigliabile applicare il trucco solo nella parte esterna dell'occhio e non sui margini palpebrali, oltre ad assicurarsi che il make-up in uso sia di buona qualità.
Inoltre, se si è portatori di lenti a contatto, le impurità possono attaccarsi alle lenti e quindi risultare più pericolose!
Quando non vogliamo rinunciare al trucco sono importanti un'adeguata applicazione e rimozione accompagnata da una corretta igiene, altrimenti microbi o germi possono trovare un buon giaciglio per riprodursi.
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Applicazione, test, e controlli periodici sono molto importanti per i portatori di lenti a contatto. Nelle curiosità precedenti vi abbiamo spiegato i vari tipi di #lentiacontatto, l'importanza dell'applicazione, l'igiene. Ora vi spiegheremo cosa accade al vostro film lacrimale e perché talvolta si ha la sensazione di occhio secco, rossore, bruciore.
Dobbiamo sapere che quando si applica una lente a contatto, morbida o rigida (o semirigida), il nostro film lacrimale viene "spezzato" e alterato. Le alterazioni possono provocare secchezza oculare, disidratazione della lente e aumento di depositi sulla lente, sopratutto se associate ad altri agenti scatenanti (aria condizionata, smog, fumo etc.).
La lente a contatto morbida, una volta applicata va ad adagiarsi nello strato acquoso, creando un film pre lente e post lente, mentre le lenti a contatto rigide o semirigide (RGP), si adagiano più in superficie rispetto alle morbide. La lente, restando ricoperta solo da uno strato molto sottile, tenderà a seccare più facilmente. Per restare idratata, assorbirà più acqua dallo strato acquoso, creando quindi un’alterazione degli strati sottostanti, seccando l'occhio.
Consigli:
Durante l'arco della giornata è consigliato l'utilizzo di umettanti specifici, perché:
Vi raccomandiamo sempre di consultare il vostro ottico, optometrista e oftalmologo in caso di problematiche patologiche e di evitare il fai da te spesso dannoso!
Elisabetta
Scopriamo insieme in questo breve video l'importanza di una buona applicazione quando si iniziano a portare le lenti a contatto.
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Le lenti che proteggono dalla luce blu, spesso chiamate "blu-control" o "blu-block", sono lenti in grado di bloccare una parte della luce blu ad alta energia, che è emessa in grande quantità dagli schermi dei dispositivi elettronici.
Avevamo già parlato di luce blu in un'altra curiosità: Luce Blu.
Quando è troppa, la luce blu può essere dannosa per i ostri occhi, affaticare la vista e alterare il sonno, specialmente per chi passa molto tempo al chiuso in presenza di luce artificiale, o utilizza molto il telefono, tablet o computer.
Generalmente le lenti funzionano in due modi diversi: alcune lenti sono composte di un materiale che è in grado di assorbire la luce blu, bloccandone il passaggio. Altre lenti sono trattate con un particolare antiriflesso che riflette la luce blu, anche in questo caso lasciando passare solo la luce necessaria.
Questi tipi di lenti possono essere indicate sia per chi cerca la migliore tecnologia sia per chi, come i più giovani, hanno più necessità di protezione e sono esposti per tempi maggiori alla luminosità dei dispositivi digitali.
Proprio così: esistono anche apposite lenti a contatto che, oltre a proteggere dai dannosi raggi UV, sono composte di uno speciale materiale in grado di difenderci dalla luce blu! Perfette per chi vive costantemente a contatto con la luce artificiale ma non vuole rinunciare alla praticità delle lenti a contatto!
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Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Chi utilizza lenti a contatto morbide non usa e getta sicuramente ha familiarità con il liquido di pulizia e conservazione. Queste lenti infatti possono essere utilizzate più giorni, ma per una corretta igiene richiedono una pulizia accurata ad ogni utilizzo.
Esistono diversi liquidi, quasi sempre come "soluzione unica" che comprende un disinfettante ed un conservante. Esistono anche soluzioni al perossido utili per una maggiore igiene: chiedi al tuo optoemtrista.
Qualunque sia la soluzione scelta insieme al proprio optoemtrista, oggi ricordiamo una regola importante per queste lenti: cambiare sempre il liquido ad ogni utilizzo!
Ogni volta che indossiamo le lenti è fondamentale svuotare il contenitore dal liquido rimasto e lasciarlo asciugare. Quando riporremo le lenti a fine utilizzo, versare del nuovo liquido nel portalenti.
Anche il portalenti va cambiato con regolarità: ogni confezione di liquido ne contiene uno nuovo!
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Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Oggi parliamo di una regola fondamentale per l'uso delle lenti a contatto:
non utilizzare mai l'acqua per pulire o maneggiare le lenti a contatto!
L'acqua, anche se potabile, contiene microorganismi che verrebbero assorbiti dalla lente e tenuti a contatto con l'occhio, con il rischio di danni gravi e irreversibili... Come fare quindi?
Bastano questi semplici accorgimenti per non rischiare...
Quindi ricordate: lenti a contatto, mai con l'acqua!
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Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Le lenti a contatto giornaliere rappresentano la soluzione di utilizzo senza compromessi per una igiene ottimale: ogni giorno una lente nuova per i nostri occhi. Attenzione però, il nome può trarre in inganno... Giornaliere significa usa e getta! Anche se la si utilizza per poche ore, la lente va gettata quando rimossa.
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Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Quando si utilizzano le lenti a contatto, alcune semplici regole di igiene sono fondamentali. La prima tra tutte: lavarsi e asciugarsi sempre bene le mani prima di toccare gli occhi o le lenti.
La corretta igiene delle mani è indispensabile per un utilizzo delle lenti a contatto in tutta sicurezza!
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Guardate i quattro riquadri: i due in alto mostrano una lente nel verso corretto, al contrario dei due in basso.
Le #Curiosità di Ottica Terragni! 😎
Come riconoscere il verso di una lente a contatto
Forse non tutti sanno che le lenti a contatto morbide hanno un verso giusto ed uno sbagliato... È importante saperli distinguere!
Controlla i bordi della lente: appoggia la lente al polpastrello. Se ha una forma regolare, con i bordi sollevati a formare una specie di U è il verso corretto. Se invece è al contrario i bordi tenderanno a piegarsi verso l'esterno...
Puoi anche pizzicarla con le dita: se mantiene una forma chiusa è giusta, mentre se i bordi si ripiegano all'esterno è il verso sbagliato!
Ora sai come riconoscere il giusto verso delle lenti a contatto morbide...
Ricorda di lavare sempre le mani prima di toccare le lenti e di seguire tutte le indicazioni del tuo optometrista!
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Immagine risultante di una topografia corneale.
La topografia è un esame strumentale che consente di ottenere una mappa della superficie esterna dell'occhio, la cornea. La cornea è un tessuto trasparente che, grazie alla particolare conformazione, permette il passaggio della luce e parte della sua focalizzazione.
Dettaglio del topografo corneale con i dischi di Placido.
Il topografo proietta sull'occhio una speciale immagine composta da cerchi concentrici bianchi e neri, chiamata disco di Placido, e ne osserva la riflessione. Dallo studio accurato dell'immagine riflessa lo strumento è in grado di calcolare la curvatura della cornea in ogni suo punto.
Questi dati vengono infine resi in una immagine di facile interpretazione, nella quale una apposita scala di colori indica le diverse curvature, proprio come in una mappa della superficie terrestre. Per convenzione, con il blu si indicano le zone più piatte della cornea, crescendo via via al verde e al rosso, con il quale troviamo le zone di curvatura maggiore.
La cornea non è una sfera perfetta, ma presenta zone a diversa curvatura, partendo dal centro dove è più curva fino alla periferia dove è più piatta. La presenza di vizi di refrazione come ad esempio l'astigmatismo o di patologie come il cheratocono possono alterare le zone di curvatura fisiologica. Per questo la topografia è un esame indispensabile sia nell'applicazione di lenti a contatto speciali, come ad esempio le lenti per cheratocono o le lenti per ortocheratologia, sia nella diagnosi medica delle patologie.
La topografia potrà quindi esservi prescritta dal vostro medico di fiducia per monitorare lo stato di salute dell'occhio, ma vi verrà effettuata anche dal vostro optometrista nell'ambito della corretta gestione dell'applicazione di lenti a contatto. Ricordiamo che l'ottico e l'optometrista non si occupano di diagnosi.
Immagine da flickr.com @Oll Raqwe
L'ortocheratologia è una tecnica non chirurgica, affermata e sicura, che consente di correggere un difetto visivo tramite l'uso programmato di specifiche lenti a contatto.
Queste lenti solitamente vengono indossate di notte e rimosse al risveglio, permettendo una visione nitida a occhio nudo durante tutta la giornata.
La particolare geometria di queste lenti a contatto modella in modo controllato la superficie esterna della cornea al fine di correggere il difetto visivo e consente di affrontare la giornata senza l'uso di occhiali o lenti a contatto.
Dopo la prima notte di uso si ottiene circa un 50% della riduzione del difetto, arrivando generalmente al 100% nei gironi successivi.
L'ortocheratologia è utilizzata per la compensazione di miopia lieve e moderata, ipermetropia, astigmatismo e, in casi selezionati, di presbiopia. L'entit&eagrave; del difetto visivo correggibile deve essere valutata dall'optometrista in base alle caratteristiche oculari della persona e ai progressi scientifici e tecnologici.
Esistono delle controindicazioni che devono essere valutate attentamente dall'optometrista e dal medico oculista durante le consulenze preliminari.
Il trattamento è completamente reversibile.
è sufficiente smettere di portare le lenti durante la notte per tornare alla situazione di partenza in un periodo che va da qualche giorno a qualche settimana, in funzione delle proprie caratteristiche corneali.
È stato ampiamente dimostrato che l'ortocheratologia rappresenta, attualmente, la tecnica non farmacologica più efficace per rallentare l'aumento della miopia giovanile non patologica.
L'ortocheratologia è una tecnica specialistica che necessita di elevata preparazione ed esperienza da parte dell'applicatore al fine di garantire i massimi livelli di efficacia e sicurezza.. Il referente ideale è l'optometrista specializzato in lenti a contatto che collabori con il medico oculista.
Numerosi studi scientifici peer review, uniti a numerose evidenze cliniche, confermano l'efficacia e la sicurezza dell'ortocheratologia nel breve e nel lungo periodo.
È stato, inoltre, dimostrato che i migliori livelli di sicurezza si ottengono rispettando le indicazioni di manutenzione e i controlli programmati con l'optometrista e con il medico oculista.
Le definizioni presentate sono prese da ALOeO, Associazione Laureati in Ottica e Optometria e da Eurok, European Academy of Orthokeratology and Myopia Control. Fidati solo di professionisti che espongono il logo ALOeO, a garanzia di una corretta formazione ed un costante aggiornamento!
È bene recarsi periodicamente dall'optometrista per controlli visivi e da figure come il medico oculista per valutare la propria salute oculare.
Immagine da flickr.com @Gregorio Parvus
Le nostre attività quotidiane richiedono una visione molto dinamica: il lavoro, lo sport e i nostri hobby impongono ormai una costante alternanza di visione lontana e ravvicinata. Anche per chi non lavora in ufficio la moderna tecnologia ci porta a focalizzare molto spesso da vicino.
Cosa fare quando la visione da vicino inizia ad essere sfocata ma non vogliamo rinunciare alla praticità di non indossare l’occhiale? La risposta sono le lenti a contatto multifocali!
Di lenti a contatto abbiamo già parlato in una precedente curiosità. Sono dispositivi ottici che si indossano direttamente a contatto con l'occhio, consentendo una visione naturale e confortevole. Le lenti a contatto multifocali nascono per consentire una corretta visione a tutte le distanze con un'unica applicazione. Sono delle particolari lenti che contengono tutti i poteri necessari ad una visione nitida da lontano e da vicino.
Le lenti a contatto multifocali vengono prodotte con alcune variazioni di potere, solitamente concentriche, che modificano il potere della lente tra quello necessario da lontano e quello da vicino. In questo modo, una volta indossate, l'occhio ha a disposizione tutto il necessario per vedere in modo nitido alle varie distanze.
Nelle lenti da occhiali i poteri diversi sono posizionati nei vari punti della lente che noi useremo per le varie distanze (di questo parleremo sicurametne in una prossima curiosità... Quindi restate connessi!). Questo consente di trovare sempre il punto giusto per una visione ottimale, ma solo per specifiche direzioni di sguardo.
Le lenti a contatto non possono offrire questa soluzione perchè... si muovono insieme all'occhio! Ecco perchè vengono prodotte con tutti i poteri necessari simultaneamente presenti nelle varie zone della lente.
Questo porta al grande vantaggio di vedere bene a tutte le distanze per qualunque direzione di sguardo! Per fare questo però è necessario trovare la lente giusta per ogni portatore, ed "imparare" ad utilizzarla nel modo corretto, abituandosi a questa particolare situazione visiva.
Sì, o meglio: teoricamente sì!
Le lenti a contatto multifocali esistono ormai in tanti materiali e tipologie di porto, sia per chi vuole farne un uso saltuario, magari per la domenica o per le ferie, sia per chi vuole usarle quotidianamente.
Esistono lenti giornaliere usa e getta o mensili, in materiali indicati anche ad un porto prolungato.
Esistono lenti per quasi tutte le condizioni visive, per miopia e ipermetropia, ed anche per astigmatismo!
Le lenti a contatto multifocali, se provate senza una adeguata applicazione, oltre a comportare un rischio per la salute dell'occhio, difficilmente consentiranno una visione nitida e confortevole. Per quanto spiegato in precedenza, le lenti vanno provate con un professinoista al fine di verificarne la corretta calzata nell'occhio e per trovare la giusta correzione: non basta la prescrizione degli occhiali!
Le lenti a contatto offrono una visione confortevole e naturale, anche quando i nostri occhi iniziano a faticare nella visione da vicino. Affidati sempre ad un professionista per trovare la lente giusta per te e verifica periodicamente la salute dell'occhio con valutazioni optometriche e oculistiche.
Per qualunque dubbio... Chiedi al tuo optometrista!
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Le lenti a contatto sono una soluzione pratica e discreta per i problemi visivi. In uso ormai da diversi anni, le lenti a contatto moderne sono morbide, confortevoli e comode da indossare.
Le lenti a contatto sono dei dispositivi ottici che si indossano direttamente a contatto con l'occhio nella sua porzione più esterna, la cornea. Possono coprire parzialmente o completamente la cornea, in base al tipo di lente usata.
La loro particolare forma consente, una volta in posizione, di correggere il difetto visivo garantendo una visione nitida ed una superiore naturalezza di visione rispetto all'occhiale.
Esistono diverse tipologe di lenti a contatto, differenziabili per forma, materiale, metodo di correzione, durata...
Le lenti più comuni sono morbide, composte quindi da un materiale flessibile, che si adegua bene all'occhio e risulta confortevole da subito. Queste lenti possono essere giornaliere (usa e getta) o di durata variabile, dalla settimana al mese. Le lenti di durata superiore al giorno possono essere conservate in appositi liquidi che le puliscono e le conservano. Le lenti descritte si chiamano comunemente "disposable", che significa che si trovano già pronte in commercio, e possono correggere la maggior parte dei difetti visivi come miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia.
Non bisogna dimenticare però che le lenti a contatto, anche quelle disposable, sono dispositivi medici invasivi di classe IIa (dispositivi a rischio medio). Per questo non bisogna farsi ingannare dalla facile reperibilità: le lenti a contatto devono essere applicate e verificate da un professionista!
Abbiamo parlato di lenti morbide. Queste possono essere composte da materiali diversi.
Alcune lenti sono composte prevalentemente da un materiale contenente molta acqua chiamato hidrogel. Oltre a questo hidrogel, nelle lenti di nuova generazione viene inserito un materiale a base di silicone, che consente un maggior passaggio di ossigeno per lasciare respirare l'occhio, consentendo così al portatore un uso più prolungato nella giornata. Oltre al silicone, possono essere inseriti materiali biocompatibili come l'acido ialuronico.
Una famiglia completamente diversa è quella delle lenti dure. Come dice il nome, i materiale che le compone non è morbido ma rigido. Queste lenti vengono spesso chiamate semirigide, ma il loro nome tecnico è RGP. Solitamente di dimensione più ridotta rispetto alle morbide, la loro forma deve essere realizzata su misura per l'occhio, o provata con maggior attenzione affinchè la loro forma sia compatibile con quella dell'occhio.
Le lenti RGP vengono attualmente utilizzate solo per condizioni particolari, come cheratocono o altre condizioni che richiedano una specifica lente su misura.
In condizioni particolari, la qualità visiva ottenibile con queste lenti è superiore alle morbide ed all'occhiale.
Unendo lenti morbile e rigide, vengono realizzate le lenti ibride. Uniscono la comodità delle morbide alla qualità ottica delle rigide.
Quando si utilizzano lenti a contatto è fondamentale rispettare la durata prevista. Esistono infatti lenti di durata diversa.
Le giornaliere sono attualmente le più utilizzate. Con questo termine si indicano le lenti a contatto morbide pensate per essere usate una sola volta. Il loro utilizzo può quindi estendersi al massimo alla giornata. Sono igieniche e molto pratiche.
Oltre alle lenti giornaliere, le morbide possono essere prodotte in versioni a durata variabile: settimanali, quindicinali o mensili sono le tipologie più diffuse. Consentono il matenimento di una corretta igiene con uno spreco di materiale minore. Con queste lenti è fondamentale la corretta gestione della pulizia.
Esistono poi lenti a durata ancora superiore, come le trimestrali o le annuali. Queste, nate prima delle attuali girnaliere, sono ancora usate in casi particolari di lenti a contatto costruite su misura, anche se ormai esistono lenti su misura anche menisli, rendendo le trimestrali e le annuali ormai quasi sempre superate per via del più difficile mantenimento della pulizia così a lungo.
Infine, le lenti RGP non hanno una vera scadenza come le morbide, in quanto il loro materiale è più facilmente pulibile a lungo. Di contro, la loro pulizia quotidiana richiede un impegno maggiroe.
Le lenti a contatto possono correggere una ampia varietà di difetti visivi. Esistono lenti per miopia, per ipermetropia, per astigmatismo e anche lenti multifocali per presbiopia. Di queste ultime parleremo in una curiosità apposita, quindi continuate a seguirci!
Ormai, anche nella pratica versione gironaliera si può correggere la maggior parte dei difetti visivi! Chiedi al tuo ottico e saprà trovare la soluzione perfetta per te.
Oltre che un pratico metodo di correzione, le lenti possono essere un vero e proprio accessorio di moda: è il caso delle lenti cosmetiche o colorate. Esistono sia in versione gironaliera sia a durata maggiore, in diversi colori, dai più naturali a quelli più vistosi, fino alle lenti coprenti tipiche delle feste di Halloween o utilizzate nei film.
Per i casi più particolari esistono infine diverse lenti apposite.
Esistono lenti definite terapeutiche, senza correzione ma da indossare su indicazione medica per coprire ad esempio una escoriazione o una ustione all'occhio.
Esistono lenti estetiche, da non confondere con le cosmetiche, usate per moda, queste letni possono coprire un occhio danneggiato ricreando una normale estetica esterna.
Una tipologia di lenti ancora non molto conosciuta è quella delle lenti da ortocheratologia. Di questa particolare tipologia di lenti parleremo più avanti in una nuova curiosità, ma si tratta di speciali lenti che, portate di notte e tolte al risveglio, consentono una visione nitida senza correzione per tutto il giorno!
Non hai mai provato lenti a contatto? Rivolgiti al tuo optometrista di fiducia!
Evita sempre il fai da te: una corretta applicazione e regolari controlli dall'optometrista e dal medico oftalmologo sono le premesse per un porto sicuro e sempre confortevole.
Lavati sempre le mani prima di toccare gli occhi e le lenti.
Rispetta le scadenze concordate con l'optometrista.
Controlla sempre l'integrità delle lenti e dei prodotti di manutenzione.
Non usare le lenti in caso di influenza, raffreddore o allergia, in caso tu stia usando farmaci o colliri, in ambienti troppo polverosi o in piscina se non utilizzi gli occhialini.
Infine, segui sempre le istruzioni del tuo professionista di fiducia!
Le lenti a contatto offrono una visione naturale e confortevole, una qualità visiva e una libertà di movimento superiori.
Vuoi provare le letni a contatto? Chiedi al tuo optometrista!
Il cheratocono è una patologia della cornea, la porzione trasparente più esterna dell'occhio. In un occhio affetto da questa problematica una porzione della cornea si assottiglia e si indebolisce, perdendo la sua resistenza e di conseguenza la sua forma naturale: spinta dalla pressione interna dell'occhio questa assume una forma, appunto, conica.
Il cheratocono viene diagnosticato dal medico oftalmologo solitamente dopo una topografia, un esame strumentale in grado di ricreare una mappa dell'occhio per evidenziarne le alterazioni. È importante quindi in caso di sospetto cheratocono rivolgersi a medico per una pronta diagnosi, ed in caso di riscontro della patologia effettuare controlli periodici per monitorarla.
Il cheratocono causa un astigmatismo irregolare, spesso abbinato a miopia. Per questo i primi sintomi del cheratocono sono in genere quelli di visione sfocata tipici dei due difetti refrattivi.
La visione risulta più alterata quanto più progredisce la patologia.
A causa della forma irregolare assunta dall'occhio, la visione non è completamente migliorabile con occhiali. per ottenere una buona visione quasi sempre occorrono delle speciali lenti a contatto.
A differenza delle più comuni lenti morbide, le lenti per cheratocono sono in materiale duro, spesso chiamate semirigide, così da poter appoggiarsi all'occhio senza deformarsi, ma al contrario simulando una forma pi&ugarev; regolare e consentendo una visione nitida.
Queste lenti vanno realizzate su misura, dopo una attenta applicazione effettuata dall'ottico o optometrista in modo da consentire una visione ottimale senza alterare la delicata situazione della cornea.